Questa popolare band di Austin, esponente del cosiddetto fenomeno ‘trash bluegrass’ o ‘bluegrass-punk’, è sempre più Danny Barnes e Mark Rubin dipendente. La dissacrante ed alternativa macchina, messa in moto da Hogs On The Highway, continua a viaggiare sui binari tracciati dal banjo di Danny Barnes (chitarra ed armonica) e dal basso tuba di Mark Rubin con l’ausilio di una dozzina di musicisti della città.
Ancora una volta prodotta dall’onnipresente Lloyd Maines, questa famiglia musicale, aperta nei suoi componenti, focalizza il proprio sound attorno ad un’ironica e pungente visione della musica ‘americana’.
I Bad Livers, con Industry And Thrift, non solo stravolgono le formule e gli stilemi più collaudati della tradizione, ma la ripropongono in una dimensione più aperta e creativa. Duttili, coraggiosi, in grado di trasmettere un’energia contagiosa, i Bad Livers entrano nel supermercato della tradizione e spostano tutti i prezzi e tutte le etichette. Country, blues, bluegrass, old-time music, ed altro ancora, vengono messi alla rinfusa in ogni brano per divenire un qualcosa di diverso ma già ascoltato. La musica popolare non ha segreti per Danny Barnes ed i suoi compagni di viaggio.
Nell’insieme di Industry And Thrift, questa volta, prevalgono le parti strumentali, anche se l’uso delle voci è sempre brillante ed arguto, spesso essenziale. Il viaggio è lungo: ripercorre le diverse vie tracciate dal crogiolo di razze e culture che sono approdate in Texas dai paesi più diversi. Gran parte della tradizione rurale e non della musica americana è qui rappresentata: vi è un pò di Doc Watson, un pò di Ry Cooder, qualcosa di Yiddish, gli incubi di Bill Monroe, alcuni refusi di rock & roll. La formula è creativa ed anarchica; gli interpreti sono imprevedibili.
Sugar Hill SH 3887 (Alternative Country, Roots Rock, Bluegrass Progressivo, New Traditionalists, 1998)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 30, 1999