Il nuovo album Terra Madre, è un progetto scritto, suonato e cantato dal nostro amato Beppe Gambetta, una chiave di suoni che ci accompagna in un mondo di racconti e sogni legati alle terre madri degli infiniti itinerari possibili e alle grida di dolore che da esse si alzano.
Beppe che già si era presentato a noi nella nuova forma di cantautore, presenta i suoi brani originali sia in lingua italiana, sia in inglese e non solo. Un lavoro che trae energia da nuovi viaggi ed esplorazioni sonore nel vasto territorio creativo della chitarra acustica e dei testi profondi.
I brani infatti traggono ispirazione da idee nate e sviluppate sulla chitarra e dalle sonorità acustiche popolari che l’autore ha amato, studiato e ricercato durante il suo lungo percorso artistico. Tutto il lavoro è basato più sull’intensità dei contenuti che sul virtuosismo, di certo il nostro non deve dimostrare nulla, tutti noi già sappiamo quanto sia maestro dello strumento.
Si intrecciano gli studi e le esperienze di oltre cinquant’anni di attività arricchite dalla partecipazione di ospiti di caratura internazionale provenienti da generi musicali diversi tra loro, e tra questi alcuni padri della musica acustica come l’icona del mandolino americano David Mr. Dawg Grisman, il maestro della sei corde Dan Crary, il polistrumentista e cantautore Tim O’Brien.
Dall’avanguardia newyorchese invece il batterista e percussionista Joe Bonadio, dalla scena del jazz acustico l’armonicista Howard Levy e dal mondo delle Jam Band Newgrass il contrabbassista Travis Book. Un Panino dove si immagina di ascoltare oggi la voce di Fabrizio De Andrè, pervaso dal sogno l’epilogo della ballata Dark Yellow Thread ambientata nelle Grant Plains in Colorado, sogna una vita migliore la coppia in fuga che salta oltre il muro di confine in Terra Madre la title track, in stile vintage country Sit And Pick With You, Per Poco O Per Niente dove è sognato un mondo di concordia e pace, omaggio al centenario dalla nascita di Doc Watson la tradizionale Saint James Hospital, Miss Amour ballata medioevale provenzale sull’amore contrastato, ed a chiudere la strumentale Season Of Suspension.
Ogni brano è un tassello insostituibile di un mosaico di storie che acquistano valore se servite e gustate nella loro successione, voltando lentamente pagina nel modo in cui sono state assemblate, per il piacere di chi ancora ama ascoltare e godere di questo tipo di arte, un approccio non frenetico ne superficiale alla musica.
AMSC (Country Acustico, Singer Songwriters, Folk, Bluegrass Tradizionale, 2024)
Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2024