Bev Grant è una attivista per i diritti civili con la passione per la musica, una passione che l’ha coinvolta nel modo più ampio e diversificato con l’amore per la canzone folk ma anche per il jazz e per il rock. Nell’area di New York City nei primi anni settanta ha fondato The Human Condition, una band che ha mischiato folk-rock e impegno politico e che nel tempo ha variato la propria essenza attraversando stagioni di grande coerenza e forza espressiva.
Bev Grant, pur avendo inciso poco a livello discografico, è sempre stata impegnata ‘full time’ portando avanti femminismo, critica socio-politica e musica e questo It’s Personal incrocia queste urgenze con una buona dose di momenti autobiografici, risultando estremamente piacevole e vario.
Tutte le influenze che hanno contribuito a modellare la sua personalità artistica sono qui condensate attraverso undici momenti che vanno dalle soffici atmosfere jazz di Small Town Girl al pimpante rock’n’roll di Throw Me A Ball, da una ballata classicamente country come You’re Not The One al rock venato di blues di Dirty Laundry Blues in un insieme comunque equilibrato e misurato. Da citare ancora le fresche Hang On Girl e Poor Daddy con il loro mix di country-folk e rock, la folk song I Am A Sewing Machine con la forte critica verso il mondo del lavoro che penalizza la componente femminile, il ricordo del terremoto ad Haiti di I Felt The Earth Shake che si propone come una delle canzoni più intense e le tonalità vicine alle sonorità dei ‘nativi’ in Mother’s Wrath, momenti che contribuiscono a rendere piacevole un disco comunque impegnato e intenso.
Autoprodotto (Singer Songwriter, 2017)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2017
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