Undicesima prova discografica per i Big Country Bluegrass: dopo quattro autoprodotti questo è il loro settimo disco per la Hay Holler, piccola ma oculata etichetta della Virginia. Nella line-up arriva Tim Lewis, un nuovo banjoista mentre gi altri sono tutti confermati, da Jimmy Trivette (e ci mancherebbe, poiché lui è uno che fa la differenza, sia nella voce davvero bella sia nello scrivere i pezzi), anche se fra le cose positive non bisogna dimenticare il buon fiddle di Billy Hawks.
In questo Gospel Time si cimentano in una operazione ovviamente tutta gospel, e purtroppo l’ottimo giudizio riservato precedentemente a questo gruppo stavolta un po’ si ridimensiona. Nel senso che ci avevano abituato ad un suono energico, ruspante, sanguigno, ed ora alle prese con materiale più tranquillo, il feeling che suscitavano si appiattisce leggermente e la tensione emotiva cala.
Intendiamoci, è sempre un disco ad un buon livello, senza imperfezioni di sorta, ben confezionato, ma dà l’impressione di essere decisamente inferiore ai precedenti, e sicuramente di quel The Real Deal del 2002 che è senz’altro la loro prova migliore.
Disco interamente gospel, dicevamo, con una collezione di brani noti ed altri più nascosti, di vecchie e nuove canzoni, tra cui spiccano Happiness Is a firma Jimmy Trivette e You Better Get Ready che sono anche i pezzi più veloci, a confermare la predisposizione dei Big Country Bluegrass alle cose più movimentate e infuocate.
Oltre a questi troviamo pezzi di Flatt & Scruggs, Ralph Stanley, un davvero gustoso Are You Lost In Sin di Jim & Jesse ed anche un paio di strumentali.
Conoscendo il gruppo, dall’ascolto ci si aspettava ben di più, ma un po’ ci hanno deluso e tutto si risolve in un disco che piacerà solo agli amanti del gospel, e forse neanche a tutti.
Hay Holler 1365 (Bluegrass Gospel, 2003)
Claudio Pella, fonte Country Store n. 71, 2004
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