Big Sandy & His Fly-Rite Boys - Swingin' West cover album

Fino a non molto tempo fa Big Sandy (all’anagrafe Robert Williams) era accompagnato dal Fly-Rite Trio, gruppo composto dal classico trittico basso-chitarra-batteria più chitarra acustica e voce a cura del titolare. Nel 1993 la svolta: si decise di dare una marcia in più a ciò che il gruppo era in grado di fare; venne quindi reclutato un nuovo chitarrista (l’ottimo Ashley Kingman, ex-Red, Hot and Blue) e uno steelguitarist (Lee Jeffriess). Insieme incisero l’EP Down At Jake’s Barbershop che, in quattro brani, presentava la nuova veste del gruppo, orientatosi verso un sound più country swing. La conferma arrivò l’anno dopo con Jumping From 6 To 6, album con un sound decisamente meno essenziale ma più ricco di sfumature.

1995: nel nuovo album si nota ulteriormente la direzione che il gruppo ha deciso di seguire. Swingin’ West si compone di quindici brani, di cui solo due covers, e cioè l’apripista Let Me In There, Baby e A Healer Like Time di Hank Cochran, e risente molto della corrente western swing (miscela di country e jazz di cui Bob Wills, già dagli anni ’30, era il più famoso esponente).

La potente voce di Big Sandy, unita all’inscindibile gruppo Fly-Rite Boys, rende questo nuovo lavoro a 33 giri (il quarto) un’appetibile gemma da collezione. Come sempre i suoni sono curatissimi, merito anche il fatto che il disco sia registrato ‘live’ allo studio B della Capitol Records sotto la supervisione di Dave Alvin, famoso per aver militato nei Blasters. I brani che a mio sindacabile giudizio funzionano di più sono Music To Her Ears, Too Late To Be True, l’ottima You Don’t Matter Anymore, Blackberry Wine, The New Ball e l’ottimo strumentale Murphy’s Law, scritto da Jeffriess. L’organico del gruppo inoltre si avvale della collaborazione del violinista Brantley Kearns e del pianista Carl ‘Sonny’ Leyland.

Collaborazioni che si rendono necessarie in alcune ballate tipicamente country presenti nell’LP, come l’arzilla My Sinful Days Are Over che ricorda molto da vicino Someone Like You contenuta nel precedente album, o in Why Do You Have To Torture Me?. Sotto il profilo tecnico c’è da notare infine che i suoni di Swingin’ West in generale sono meno ‘plateali’ rispetto a Jumping From 6 To 6.

Non ci sono troppe incursioni critiche da fare di fronte a un album di Big Sandy perché si tratta sempre di musica di ottima fattura suonata da musicisti di prima classe, ma una considerazione viene spontanea ascoltando tutto il lavoro discografico, sia col Fly-Rite Trio che con gli attuali compagni di viaggio: avendo arricchito l’organico del gruppo e di conseguenza le sfumature della loro musica, sono venute a mancare le qualità di immediatezza d’ascolto dei primi lavori (ascoltare l’album On The Go per credere). Ma non è detto che ciò sia male, anzi.

Tracks: Let Me In There, BabyMusic To Her EarsYou Don’t Matter AnymoreMy Sinful Days Are OverParts UnknownToo Late To Be TrueHey MuchachitaWhy Do You Have To Torture Me?Blackberry WineMurphy’s LawIf I Wrote A Song (About Our Love Affair)We Tried To Tell YouYou Said You Don’t (But I Do)A Healer Like TimeThe New Ball

Hightone – HT8064 (Western Swing, Rockabilly, 1995)

Jack the Cat, fonte Jamboree n. 2, 1996

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