Torna il suono neo-vintage del californiano Big Sandy e dei suoi Fly-Rite Boys con questo Turntable Matinee. Cominciavamo a preoccuparci, il loro ultimo lavoro in studio risale al 2000. Nel 2003 uscì un live, e poi ancora silenzio fino ad oggi… Preoccupante perché nei ’90 dimostrarono di essere molto prolifici, con ben 5 CD come Fly-Rite e altri 3 del solo Big Sandy…
A cosa è dovuto questo lungo silenzio discografico, all’attività live molto intensa? o forse all’inaridimento della vena compositiva? Difficile dirlo, non crediamo a nessuna delle due ipotesi. Il loro periodo più impegnativo dal punto di vista concertistico non può che essere stato il decennio ’90, con tutti quei dischi da promuovere. Se invece s’è trattato di crisi creativa, perché non ripiegare su qualche cover di brani oscuri del passato? Il mondo del R&R ne è pieno, e a Mr Williams (Big Sandy), che ha abituato il suo pubblico ad ascoltare quasi esclusivamente brani originali, glielo avremmo perdonato.
Il party si apre col fruscio di una puntina che corre tra i solchi di un 45 rpm, una vera e propria celebrazione di quell’oggetto che ha fatto ballare generazioni di giovani di un passato non ancora troppo remoto. Un inizio a metà strada tra rockabilly e jungle sound seguito da un bel R&R caratterizzato da pumpin’ piano e dalle pennellate di steel che la rendono un po’ più country. Il terzo episodio di Turntable Matinee fa resuscitare Don Rich dei Buckaroos di Owens. Il quarto gode di una linea melodica ben studiata ed è caratterizzato dalla ritmica di un walkin’ bass e dalla slide del sempre bravo Lee Jeffriess . Ruby Jane profuma di classico, Spanish Dagger è latineggiante, Mad è cantata dal bassista Jeff West, con una voce meno educata (e per questo forse più adatta allo stile R&R) di quella di Big Sandy. Insomma tutto bene, anzi benissimo, tranne Slippin’ Away, un R&B quasi Stax troppo pallido per piacere.
Yep Roc 2121 (Rockabilly, Traditional Country, Western Swing, 2006)
Maurizio Faulisi, fonte TLJ, 2007
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