Bill Monroe & Stars Of The Bluegrass Hall Of Fame, premessa.
Nel numero 9 di Hi, Folks!, recensendo il precedente lavoro di Bill (Bill Monroe & Friends) non eravamo stati teneri denunciando la pochezza di contenuti dell’album e i suoi evidenti obiettivi speculativi.
Ora, a circa un anno di distanza, ci troviamo nuovamente alle prese con un’operazione commerciale che si presenta analoga alla precedente nella forma e non molto distante nella sostanza. Ci sembra quasi, a voler essere maligni, che i produttori della MCA, considerata l’età di Bill, cerchino di sfruttare lo sfruttabile da un personaggio che probabilmente ha già detto tutto quello che poteva dire in campo musicale. Ma a chi ama Bill Monroe e di conseguenza il bluegrass queste iniziative non possono che far dispiacere.
L’idea del titolo, Bill Monroe & Stars Of The Bluegrass Hall Of Fame, di far suonare Bill con i rappresentanti di un’ipotetica Bluegrass Hall Of Fame, tra l’altro, non era neanche male. Bill, infatti, rispetto all’album precedente con musicisti di country music, si trova molto più a suo agio, se non altro, perché con i vari Jim & Jesse, Del Mc Coury, Mac Wiseman, ecc. ci ha suonato per quasi una vita. Ma allora, perché non concentrarsi di più, per esempio, sulla scelta dei brani, su una maggiore originalità e cura negli arrangiamenti, su una registrazione più sofisticata? Lasciando perdere la polemica sui criteri di scelta dei vari personaggi presenti (dov’è Earl Scruggs?), tutto sommato irrilevante sugli esiti finali dell’operazione, si nota subito che l’album è globalmente mediocre con pochi momenti esaltanti.
La prima cosa che balza all’occhio è che nella line-up dei Blue Grass Boys, back-up band di tutti i brani, è assente (!!!) Kenny Baker, il fido mitico violinista da anni compagno inseparabile di Bill. Voci attendibili sostengono che Kenny sia stato licenziato in tronco per essersi rifiutato di eseguire un pezzo che non conosceva ma che era stato richiesto a viva voce da uno spettatore. Conoscendo il caratterino del ‘boss’ e il suo esagerato rispetto per le esigenze del pubblico non stentiamo a credere alla comunque allucinante storia.
Tornando all’album, non sono male i due pezzi introduttivi (I’m On My Way Back To Old Home e I’m Going Back To Old Kentucky) rispettivamente con Jim & Jesse Mc Reynolds e con Del Mc Coury, grande voce come al solito. Decisamente buono il gospel Remember The Cross con Duffey e Auldridge dei Seldom Scene, forse il miglior pezzo del disco.
Di mediocre routine il resto con Ralph Stanley, Osborne Bros., e Country Gentlemen. Nel fiddle-tune The Golden West si fa luce il brillante sostituto di Kenny Baker, l’ottimo Glen Duncan, in duetto con Bobby Hicks. Sicuramente da dimenticare i pezzi con Mac Wiseman, Carl Story e il gospel finale (stonatuccio) con i Blue Grass Boys.
E’ chiaro che ormai, qualsiasi cosa faccia, Bill Monroe si è guadagnato un posto nel paradiso dei musicisti. Ma noi, poveri mortali, suoi fans da tempo, non ci meriteremmo qualcosa di meglio prima della gloriosa beatificazione?
MCA 5625 (Bluegrass Tradizionale, 1985)
Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 14, 1985