Billy Boy Arnold – Back Where I Belong cover album

Billy Boy Arnold, classe 1935, si affaccia nuovamente alla ribalta, con Back Where I Belong,  dopo un letargo protrattosi circa dieci anni.
Erede diretto del grande John Lee ‘Sonny Boy’ Williamson l, è stato per anni bersaglio della critica che non gli ha mai perdonato l’incapacità di supportare l’ottima presenza scenica con una decente produzione discografica. Nonostante tutto, è da ritenersi un personaggio storico della Chicago anni Cinquanta, che infiammava ingaggiando memorabili battaglie, con le armoniche di Little Walter e Junior Wells.
Il ritorno sulle scene, si è concretizzato grazie all’intensa attività svolta nella West Coast, lasciapassare necessario per rientrare nel circuito dei grandi festival, con presenze a San Francisco (1992) e Chicago (1993).
Arnold, si circonda di musicisti californiani, aiutato in primis dai Taildraggers dell’armonicista Randy Chortkoff, qui nella doppia veste di musicista-produttore.

Tralasciando la riproposizione del vecchio hit I Wish You Would, inutile specchietto per le allodole inserito a soli fini commerciali, il disco si discosta un attimo dalle nervose atmosfere chicagoane. Si va dalla bella Fine Young Girl firmata da Rob Rio, alla riproposizione di You Got Me Wrong e Prisoner’s Plea del periodo Vee Jay. Il tempo di omaggiare i maestri con le classiche Shake The Boogie e Worried Life Blues e ci troviamo invischiati nelle paludi di Shake Your Hips presa in prestito dal repertorio di Slim Harpo, che vede in azione Lester Butler leader dei Red Devils.
Alla buona riuscita di Back Where I Belong concorre in maniera determinante la vena chitarristica di Zach Zunis, l’agile drumming di Jimi Dott (Mighty Flyers) ed il pianismo di Andy Kaulkin.
Il disco più convincente dell’ormai cinquantanovenne Billy ‘Boy’ Arnold.

Alligator ALCD 4815 (Blues, 1993)

Fabrizio Berti, fonte Out Of Time n. 2, 1994

Ascolta l’album ora

Link amici

Comfort Festival 2024