Billy Bragg – Don't Try This At Home cover album

Checché se ne dica, le parole sono importanti e Billy Bragg, menestrello un po’ atipico in stile anni 2000, dimostra di avere molte cose da dire. Non ci si lasci quindi influenzare da quell’aria un po’ svagata o dai suoi successi di classifica (che comunque non fanno mai male) con pezzi dance. Dietro la sua capacità, di far ballare c’è anche una visione della vita piuttosto amara, che corrisponde però ad una realtà oggettiva che tutti abbiamo sotto gli occhi e le considerazioni che Billy fa non sanno di saccenza né arroganza.
E’ un parlare da giovani ai giovani (e non solo a quelli) sui temi della vita, con la non comune capacità di portare poi il tutto sul privato, mostrando nello stesso tempo una ricchezza interiore capace di affascinare e coinvolgere.
La sua voce un po’ cupa ricorda Leonard Cohen ma le sue composizioni lo avvicinano di più a Dylan, di cui potrebbe essere la prosecuzione ideale, visti i testi pieni di ironia e disillusione conditi con quel pizzico di malinconia che li rendono veri manifesti di questi anni. Basti ascoltare Rumours Of War, sottolineato da un inquietante arrangiamento sinfonico o Everywhere, storia di due amici che si ritrovano nemici nella seconda guerra mondiale, per essere conquistati dall’intelligenza di Billy e dal suo gusto musicale capace di miscelare i vari stili, dalla dance al folk.

Polygram 828279-1 (Singer Songwriter, 1991)

Walter Gobbi, fonte Hi, Folks! n. 50, 1991

Ascolta l’album ora

Link amici

Comfort Festival 2024