Billy Dee Donahue non è certo un ragazzino, ma questo Heart Don’t Fail Me Now rappresenta il suo esordio discografico in veste di solista. La sua carriera nello show business inizia nel 1981, in qualità di bassista nella Bourbon Cowboy Band, house-band al Gilley’s di Pasadena, Texas, locale diventato poi famoso per aver ospitato molte riprese interne del film Urban Cowboy.
Ben presto Billy Dee diventa il leader del gruppo e rimane fino al 1987, per trasferirsi poi a Nashville e tentare una carriera come compositore.
Billy Dee ha suonato con grossi nomi del Texas outlaw country, quali il recentemente scomparso Johnny Paycheck, David Allan Coe e Wendel Adkins. Ha anche collaborato con Vern Gosdin, più vicino alle sonorità tipiche nel Nash-pop (un country-pop di matrice nashvilliana), per approdare alla corte del grande Dale Watson, sempre nel ruolo di bassista.
A distanza di cinque anni, Billy ha ora deciso di ‘mettersi in proprio’ e fa uscire questo Heart Don’t Fail Me Now, che rappresenta davvero una piacevole sorpresa per tutte le orecchie che amano farsi cullare dal sound prettamente texano e gradevolmente retrò.
La produzione vede lo stesso Billy Dee affiancato da Dale Watson, che suona anche la chitarra nel disco insieme al blasonato session-man Redd Volkaert, mentre la batteria ubbidisce fedelmente al tocco di Dave Sanger (Asleep at the Wheel), Ron Erwin e Chris Gilson. Il basso è logicamente affidato al titolare, mentre il fiddle è appannaggio di Erik Hokkanen, e la pedal steel guitar all’ex-Lone Star (il gruppo di Dale Watson) Ricky Davis.
La durata, di poco superiore ai trentasei minuti, è ridotta, ma sufficiente a stimolare la nostra curiosità ed il desiderio di ‘ascoltare di più’ di questo personaggio.
Fra i brani salienti troviamo Don’t Give Up On Love e l’iniziale What’ll I Do, piacevolmente ritmate ed altrettanto intriganti, lo shuffle classico di Everybody’s Got Someone But Me – colmo di luoghi comuni quali neon lights and honky-tonks – e Loved On Look, la sobria e pacata title-track, la ‘recuperata’ Back To Back (l’aveva già incisa Wendel Adkins nel suo If That Ain’t Country del 1986, ma Billy Dee ha tutti i diritti di reinterpretarla, avendo contribuito al 50% alla sua composizione).
Accattivante e divertente risulta poi la swingata New Tune On An Old Fiddle e ricca di pathos la coinvolgente Your Memory Wins.
Una menzione particolare meritano poi i due brani di chiusura: l’inno ai cowboys da rodeo celebrati nell’epica Rodeo Cowboys (dal linguaggio molto ‘esplicito’) e la conclusiva ed emozionante Billy The Kid, con un fiddle che ricorda Charlie Daniels: superba!
Billy Dee è un grande e se anche abbiamo dovuto attendere tanto tempo per vederlo brillare di luce propria, il tempo gli/ci ha dato ragione.
Autoprodotto (Traditional Country, Honky Tonk, 2002)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 69, 2003
Ascolta l’album ora