Forse non marchierà indelebilmente un’epoca con il suo stile, come alcuni suoi coetanei tipo Waylon Jennings o Willie Nelson, per essere come loro gli manca un po’ di personalità in più, ma, Billy Joe Shaver resta pur sempre uno dei più grandi poeti cowboy degli ultimi 30 anni, da quando, cioè, nel lontano 1973 aveva esordito con Old Five And Dimers Like Me, prodotto da Kris Kristofferson e introdotto dalle note di copertina scritte da Tom T Hall: mica male come inizio!!!
Un artista errante, che ha speso tutta la sua vita sulle assi dei palcoscenici americani; che ha vissuto ‘on the road’ lo strazio della perdita del figlio Eddy, morto per overdose a 38 anni, con il quale aveva la soddisfazione di condividere quelle stesse assi, che ha perso a distanza di un mese l’una dall’altra, la madre Victory e la moglie Brenda e, malgrado tutto, continua a crederci gridando Try And Try Again.
L’album riprende un concerto radiofonico tenuto nell’estate del 2003 ai KUT-FM Studios di Austin e nel contesto della cospicua discografìa di Shaver, rappresenta il terzo episodio live, tutti nell’ultimo decennio di carriera.
Accompagnato da una band tosta, che ha in Bob Brown un musicista prezioso, capace di passare dalla chitarra, alle tastiere, al mandolino, all’armonica ed al violino con uguale disinvoltura, Billy Joe garantisce una performance vibrante, carica di feeling, che in alcuni momenti diventano veramente intensi, come quando intona Live Forever, scritta a quattro mani con il figlio Eddy, quasi uno schiaffo della sorte nel titolo.
Performance che comunque risente della magnifica maturità, che il passare del tempo gli ha garantito, come la qualità ad un buon vino e che gli permette di fare risaltare il caleidoscopio di sfumature che, oggi, sostituiscono, o meglio ammorbidiscono quella grinta che ha sempre caratterizzato le sue esibizioni live.
Se l’honky tonk continua ad essere l’elemento prevalente, oggi il suo linguaggio contiene sempre più elementi che vanno dal country, al folk, al blues ed al rock and roll, che il figlio Eddy aveva tanto contribuito a rendere parte delle loro esibizioni live: uno stile magari non proprio unico, espresso con la proprietà e la spontaneità tipica solo dei grandi musicisti.
La scaletta del concerto vede Shaver snocciolare, uno dopo l’altro, i pezzi che lo hanno reso celebre, passando da When The Fallen Angels Fly a Old Chunk Of Coal, alla mitica Georgia On A Fast Train, dall’incedere potente in chiave southern, all’antica Honky Tonk Heroes, resa famosa dal suo vecchio pard Waylon, brani che offrono l’immagine della versatilità del musicista, atmosfere intimiste e momenti di fervore musicale ruvido e potente, tutto filtrato dalla sua voce calda e profonda, il cui timbro è diventato un’icona della country music made in Texas.
A rendere perfetta l’atmosfera di Try And Try Again mancano il calore e la partecipazione del pubblico che in un concerto radiofonico è sempre limitato, ma certo chi ha avuto la fortuna di esserci non dimenticherà facilmente un musicista dai capelli bianchi, in ginocchio alla fine del concerto, stanco, ma mai domo, un vecchio leone che dimostra di avere ancora la forza di ruggire
più forte di tanti altri: so please, try again Billy Joe.
Compadre 6-16892-55692-3 (Country Rock, Outlaws, 2003)
Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 43, 2004