Nel ’92 dopo la nascita del figlio, Tim Stafford decise di lasciare gli Union Station di Alison Krauss per tornare al suo lavoro di insegnante e darsi ad una vita più normale che gli consentisse di restare più vicino alla famiglia.
Per nostra fortuna nessuno riuscì ad offrirgli un lavoro ed oggi ci ritroviamo ad ascoltare una delle migliori band di bluegrass in circolazione in cui troviamo anche Rob Ickes, musicista in costante ascesa che i cinque award come ‘Dobro Player of the Year’, conferitigli dalla IBMA, candidano quale erede di Mike Auldridge e Jerry Douglas.
Still Climbing Mountains è il quinto lavoro dei Blue Highway che tornano alla formazione originale con il rientro del banjoista Jason Barleson. Fatto significativo di questo disco è che tutte le tracce sono firmate da componenti del gruppo che, in un genere caratterizzato per lo più da covers e interpretazioni di vecchi traditionals, riesce nell’intento più difficile per una band di bluegrass.
E’ superfluo, a mio parere, segnalare dei brani in particolare in un lavoro di tale caratura, dove traspare una grande voglia di suonare insieme e la bravura dei musicisti non è fine a se stessa ma viene utilizzata per enfatizzare la bellezza delle canzoni.
I due strumentali presenti sono tremendamente trascinanti mentre i brani cantati mettono in evidenza soprattutto le belle voci di Shawn Lane e Wayne Taylor.
Pur rispettando la tradizione i Blue Highway non temono le contaminazioni e talvolta si spingono verso territori già esplorati da pionieri progressivi come i New Grass Revival inserendo brani gospel, reminiscenze di folk irlandese e atmosfere surreali che contribuiscono a dare varietà al disco.
Still Climbing Mountains sicuramente lascerà il segno nella discografia dei Blue Highway e forse anche in quella del bluegrass contemporaneo.
Rounder 116 61-0489-2 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 2001)
Fabrizio Inzoli, fonte Country Store n. 61, 2002