A due anni di distanza dall’ottimo Still Climbing Mountains i Blue Highway tornano sulla scena con il molto atteso nuovo album. Visto il successo riscontrato dal lavoro precedente, mi sarei aspettato un disco che ne riprendesse la falsa linea, ma invece di vivere sugli allori la band del Tennessee si è messa in discussione ed ha cambiato direzione pubblicando un album interamente gospel.
I Blue Highway tuttavia non sono nuovi a questo genere infatti, oltre ad inserire spesso nei loro lavori dei brani gospel, nel ’97 hanno addirittura vinto un IBMA Award come ‘Gospel Recorded Performance of the Year’ con il brano God Moves in a Windstorm.
Rispetto a Still Climbing Mountains, in questo nuovo Wondrous Love i toni sono più pacati ed il suono risulta più tradizionale. Lo si intende fin dall’inizio, quando la voce arcaica del mandolino di Shawn Lane introduce la title track, un brano a cappella stupendo dove, con incedere suggestivo, ad ogni strofa una nuova voce si sovrappone alla lead iniziale sfociando in un coro finale a cinque voci.
Come al solito i componenti della band si dimostrano piuttosto prolifici dal punto di vista del songwriting componendo cinque dei tredici brani della raccolta. A tal proposito merita un plauso particolare l’altro brano a cappella del disco, Chasing After the Wind, scritta dal chitarrista Tim Stafford, un vero capolavoro carico di suggestione.
Non mancano comunque delle covers illustri come Wicked Path Of Sin, Live On Down The Line e This World Is Not My Home, scritte da grandi personaggi del bluegrass e dell’old time quali Bill Monroe, A.P. Carter e Jimmy Martin.
Wondrous Love mostra ancora una volta la vera forza dei Blue Highway, quella di essere una band tecnicamente straordinaria che sa anche scrivere grandi canzoni ed arrangiare traditionals e covers in modo originale.
Rounder 610524 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2003)
Fabrizio Inzoli, fonte Country Store n. 70, 2003