Brandon Rhyder - Behind The Pine Curtain cover album

Quello di Brandon Rhyder è un nuovo nome che va ad aggiungersi alla – oramai – folta schiera di newcomers nel panorama del cantautorato texano country-oriented.
Sia ben chiaro fin dall’inizio, che stiamo parlando di ‘new country’, in quanto l’espressione artistica di Brandon pesca logicamente dalla tradizione country, ma ne reinterpreta il significato rivisitandolo e filtrandolo attraverso la sua propria esperienza e visione di persona giovane.
Se da un lato il nostro (voce e chitarra acustica) dispone della sua propria band (Bryan Jaska al basso, Geoff Queen alla chitarra elettrica e Keith Robinson alla batteria), per l’occasione del debutto discografico ha deciso di chiedere la collaborazione di alcuni ‘bei nomi’ della musica texana: Marty Muse (pedal steel guitar), Rich Brotherton (mandolin & mandola), Cody Braun (ex-Muzzy Braun & the Boys ed attualmente nella fila dei Reckless Kelly) e Wade Bowen (tre CD all’attivo con i suoi West 84) e Darcie Deaville (Hramony vocals).
Il contenuto degli oltre 48 minuti che rappresentano la durata di questo Behind The Pine Curtain poggia solidamente su una miscela ben dosata di tradizione e di attualità: il rock’n’roll di Crazy Loco, Black Cat e Walking Shoes ben si sposa con le atmosfere più pacate e dolci che pervadono i solchi di Nowhere Man, I Can’t Write You A Song (l’intro ricorda per un attimo l’arpeggio acustico di Michelle dei Beatles), One Piece At A Time, tutte opera di Brandon.

L’omaggio al country alberga in The Redneck Song, gradevolmente swingata dal fiddle di Cody Braun, mentre The Good Old Days (scritta in collaborazione con Bruce Robinson) ed ancor più Learnin’ To Crawl si presentano grintose ed elettriche nella loro struttura di corpose ballate prettamente texane.
Questions è particolarmente introspettiva e meditativa, ma Rumorville è altrettanto nervosa e scattante nel suo contenuto – piacevolmente tecnico – di chitarra acustica.
Il CD si chiude con un’altra ballata profondamente texana, intitolata Up In Flames, dove le sonorità tradizionali ben si stemperano nell’aggressività della chitarra elettrica che domina il brano.
Brandon non è un esordiente (nel maggio 2001 aveva esordito con Because She Loves Me) ed ha già aperto i concerti di gente quale Pat Green, Cory Morrow, Roger Creager e Bleu Edmondson, tanto per fare un pugno di nomi ‘che contano’. Vale la pena di tenerlo d’occhio, anzi… d’orecchio.

Autoprodotto BR 3065 (New Country, Singer Songwriter)

Dino Della Casa, fonte Country Store n.70, 2003

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