Da Waco, Texas, quarto album per un songwriter country che sembra destinato a rinverdire i fasti delle sue stesse fonti d’ispirazione: Waylon, Willie, Jerry Jeff, Gary P. Nunn, B.W. Stevenson e tanti altri.
Da sempre fan della country-music ‘Made in Texas’, inizia a suonare professionalmente come batterista per poi passare alla chitarra. Diventa un cantautore agli inizi degli anni ’80 e molte sue songs hanno conosciuto covers d’artisti texani come Gary P. Nunn, i Geezinslaw Bros., Tommy Alverson.
Se i precedenti album, da Highway, Heartaches & Honky Tonks (’97) sino a Angels & Outlaws (’99) e The Eagle & The Snake (Songs Of The Texians) (2001) cantavano l’epopea texana ed i suoi ignoti protagonisti, Heavy Weather ha ambizioni più ‘piccole’; Burns canta semplicemente la vita, la gente comune e i suoi problemi.
Scherzi a parte, una volta esaurito, o accantonato, il tema Texas, Brian Burns, senza gli importanti ospiti degli altri albums, ci regala un solo album a tutti gli effetti dove suona ogni strumento ad eccezione della pedal steel, affidata a Gary Carpenter.
Brian Burns, che consiglio particolarmente anche agli appassionati di Tom Russell, è un vocalist dalla voce piena, calda e matura. Qui non scrive solo magnifiche e sentite ballads sulla sua terra dall’autentico honky-tonk country feeling dove, per la prima volta, non mancano accenti rock, pop e celtic-folk, ma fornisce prova di grande sensibilità d’interprete.
Un quieto cesellatore di canzoni, ben 12 brani su 16 portano la sua firma accanto a covers d’autore, si lascia andare a raccontare la sua visione della vita (oltre il Texas) e i mezzi espressivi certo non gli mancano.
Presidio PR 2004 (Singer Sonwriter, 2004)
Tommaso Demuro, fonte Out Of Time n. 44, 2004