Buddy Miller - Poison Love cover album

Your Love And Other Llies (HCD 8063) è stato definito da Steve Earle “country album of the decade” e questa nuova produzione per la Hightone sembra rappresentare quanto di meglio la scena dell’alternative-country possa offrire oggi. Buddy Miller, del quale va anche segnalato l’importante ruolo nel nuovo album della moglie Julie, Blue Pony (HCD 8079), co-autrice con il marito di molti brani anche di questo Poison Love, e nella band di Emmylou Harris, con la quale apre i concerti cantando in duetto Love Hurts nel ruolo che fu di Gram Parsons, è un cantante-chitarrista ed autore che delinea, come meglio non si potrebbe, l’archetipo del cantautore alternativo con contenuti rispetto al patinato ma vuoto country-standard nashvilliano.

Già da Your Love & Other Lies, debutto di questo seguito e credibile produttore, cantautore e multistrumentista, traspariva una ben diversa qualità di forma e contenuti, della stessa partecipazione emotiva, rispetto alla media delle produzioni country. Qualcuno lo ricorderà anche come membro della band di Jim Lauderdale e per il suo contributo alla collezione di alternative country della Hightone Point West: New Horizon In Country Music, opera che, alla luce delle ultime uscite di questa label, assume sempre maggiori significati e meriti.
Poison Love è un’altra magistrale produzione targata Hightone che riafferma tutte le doti di questo moderno hillbilly hero. Buddy si avvale della presenza di Emmylou Harris, voce e chitarra, e della sezione ritmica di quest’ultima, composta, grazie a Daniel Lanois, da due musicisti r&b di New Orleans – Daryl Johnson, basso, e Brady Biade, batteria – che costituiscono una inusuale ma autentica e pulsante ritmica hillbilly-country. Questi si alternano al duo Donald Lindley – Gurf Morlix, che con Steve Fishell, steel guitar, rappresentano il contributo del ‘Made in Austin’ a Poison Love.

Delle tredici canzoni, dieci sono della famiglia Miller e tre sono originali covers.
Nothing Can Stop Me, dal repertorio di George Jones, cantata con Jim Lauderdale, la title track del duo Johnny and Jack, cantata in duetto con Steve Earle, e la soul ballad That’s How Strong My Love Is, magistrale e toccante country-soul, impreziosita dall’organo di Phil Madeira grazie alla quale Otis Redding e Gram Parsons si stringono idealmente la mano seduti su una nuvola.
Ma Poison Love, moderno ed attualissimo nel sound pur legato a filo doppio alla tradizione, curato nelle parti vocali e strumentali e di impeccabile freschezza negli arrangiamenti, si avvale anche di numerosi solisti che arricchiscono con la loro presenza vari brani. La formazione citata vede aggiungersi di volta in volta Tammy Rogers (Dead Reckoners) violino e mandolino, Sam Bush, violino, Al Perkins, steel guitar, Phil Madeira e Andrew Schreiner, tastiere. Tutte le nuove songs esaltano la statura dell’autore e dell’interprete, ma anche del produttore che ha concepito ed assemblato un’altra opera tanto vera e sentita. Il direttore artistico e ‘spiritual-musicale’ di un lavoro che troverà pochi uguali tra le contemporanee produzioni country, si esalta poi nelle parti corali.

Buddy trova proprio nei modelli del passato motivi e valori per esprimere un sound passionale, fresco ed attuale, curando in particolar modo le parti vocali. Troviamo così la caratteristica voce della moglie Julie in 100 Million Little Boms, contro i campi minati che infestano gran parte della terra, Draggin’ The Rive e Love Snuck Up, la stessa Harris in Don’t Tell Me e nella struggente I Can’t Help It, ancora Jim Lauderdale nella stupenda Love In The Ruins, dove ritroviamo un superlativo Al Perkins alla steel guitar, già elemento caratterizzante del precedente album.
Se andate a rivedere i vecchi OOT, potrete constatare che la nostra, pur modesta, opinione non era molto diversa da quella di Steve Earle riguardo questo eclettico gigante.
Buddy Miller si esprime attraverso un country-sound cantautorale di grande intensità emotiva: compiuto, musicalmente ricco, curato come meglio non si potrebbe sotto il profilo storico e stilistico, è perfetto nell’equilibrio tra forma e contenuti.

Hightone HCD 8084 (Alternative Country, Singer Songwriter, 1997)

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 23, 1997

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