Burrito Deluxe - Georgia Peach cover album

Avere fra le mani questo disco rappresenta una scarica di adrenalina non comune per chi, come il Vostro cronista, ha superato i quaranta ed ascolta ancora con piacere infinito il sound che, nei primi anni ’70, veniva definito ‘country-rock’ (anche se l’anno di stampa di questo Georgia Peach è l’attualissimo 2002). I Burrito DeLuxe rispondono ai nomi di Willie Watson (voce solista), Tommy Spurlock (voce solista, chitarre, mandolino e lap steel), Carlton Moody – già nella band di famiglia, i Moody Bros. – (voce solista e chitarra acustica) ed il mitico (mi si passi il termine, ma è del tutto meritato) Sneaky Pete Kleinow alla pedal steel guitar. Questo signore, insieme al genio di Gram Parsons, è responsabile della nascita del suono country-rock, quell’imprevedibile formula che riuscì a mettere d’accordo – almeno sul piano musicale – gli iconoclasti amanti del rock ed i benpensanti cultori delle sonorità più rustiche e campagnole.
Ma veniamo a noi: il disco è un affettuoso omaggio al suono dei Flying Burrito Brothers, il gruppo che più di ogni altro, riuscì a dare al country-rock degli albori una credibilità non solo artistica, ma anche commerciale. Vennero poi a ruota i Poco, gli Eagles e tutta una serie di altri gruppi, più o meno noti, ma i Flying Burrito Brothers restano unici.

Quattrodici brani sono compresi in questo album ed almeno otto sono direttamente legati alla suddetta band, vuoi perché si tratta di brani tratti dal suo repertorio, vuoi per il legame con la carriera di Gram Parsons o con la sua stessa persona (il brano conclusivo G.P.). Vediamo di considerare per prima la parte più vicina alle origini: si parte con Wheels, classico a firma Chris Hillman e Gram Parsons, inizio particolarmente felice per l’impostazione classica della voce del giovane Willie Watson, stilisticamente molto adatta al sound, che aveva affascinato Gram e gli aveva fatto coniugare l’honky-tonk di Bakersfield (Buck Owens, Merle Haggard e Red Simpson) al rock dei Rolling Stones (Keith Richards era suo grande amico). Esecuzione scolastica e molto fedele all’originale, ma questi sono pregi.
Cash On The Barrelhead porta la firma dei Louvin Brothers ed era originariamente compresa nel secondo solo di Parsons. Dal vivo veniva eseguita con Emmylou Harris, ma in questo caso il cantante è il bravo Carlton Moody, ben sorretto dalle harmony vocals di Anthony Crawford, da un incalzante drumming (Rick Lonow) e dalla pedal steel di Sneaky Pete, che ricama in sottofondo.
Hickory Wind (il brividino lungo la schiena è d’obbligo) è ancora affidata a Willie Watson, ben coadiuvato vocalmente da Gillian Welch, Dave Rawlings, Carlton Moody e Tommy Spurlock. La pedal steel piange in sottofondo ed il pensiero torna al compianto Gram, sulle note delle tastiere nostalgiche di Garth Hudson (The Band).

The Streets Of Baltimore ci riporta all’esordio solista di Parsons, con un suono vintage davvero splendido. Christine’s Tune, nota anche come Devil In Disguise (ed il secondo titolo è quanto mai appropriato…) è un altro dei pilastri sui quali si fonda la popolarità dei Flying Burrito Brothers; la versione che è inclusa nel CD in questione è molto interessante, con il ruolo di voce solista condiviso fra Carlton Moody, Tommy Spurlock e Floyd ‘Gib’ Guilbeau, fiddler extraordinaire già con i F.B.B. fin dal lontano 1975, ospite per l’occasione con il suo fido cajun fiddle.
E’ ancora Gib Guilbeau a cantare Louisiana, una sua composizione firmata insieme a John Beland (artefice del prosieguo della saga dei F.B.B. in tempi più recenti) ed il tempo sembra essersi fermato alla metà degli anni ’70, mentre la steel guitar di Sneaky Pete è sempre presente, pur con la sobria discrezione di chi sa benissimo quando farsi sentire e quando tenersi un poco defilato.
G.P. sono le iniziali di Gram Parsons e Luke Powers e Tommy Spurlock le hanno usate come titolo del brano conclusivo di questo progetto: una ballata che vuole essere l’ennesimo tributo ad un personaggio ancora oggi preso ad esempio e come riferimento da tante band di ragazzi che potrebbero essere – anagraficamente – almeno suoi figli. Lo stesso team di compositori, aumentato da Earl Bud Lee, firma poi Secret Of Life, onesto esercizio sulla falsariga del resto del CD, con impasti vocali ben riusciti.

Bluest Brown Eyes (Carlton Moody & Earl Bud Lee) aggiunge nuova linfa vitale al repertorio di questa ‘nuova’ band, anche se il nucleo è tutt’altro che esordiente.
Anche She’s Still The Queen si inserisce a pieno titolo nel filone country-rock ed è bello sentire come questo sound suoni ancora così attuale.
Call It Love e Feels Like A Heartache To Me rivedono entrambe la firma di Gib Guilbeau fra quelle dei compositori ed il messaggio agrodolce e nostalgico è inconfondibilmente suggellato dalle dolci armonie vocali e dalla presenza della inconfondibile steel guitar, così docile ed ubbidiente al sapiente e misurato tocco del veterano Sneaky Pete Kleinow.
Old Memories, con le armonie vocali di Denise Draper ed il fiddle di Glen Duncan, chiude degnamente la selezione in oggetto: un amorevole tributo ad un suono che ha oramai superato i trenta compleanni, ma che gode ancora di una incredibile vitalità.

Lamon 10299 (Traditional Country, Honky Tonk, Bakersfield Sound, 2002)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 68, 2003

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