Nato dalla corrente honky-tonk texana, Butch Hancock ha saputo creare un sound proprio ed inconfondibile per l’immagine scarna che ha dato alle sue song, con l’uso nasale e raschiante della voce ed il contenuto essenziale dei testi. Sebbene in passato si sia distinto in lavori egregi come “West Texas Waltzes” (1978) e l’ottimo doppio “The Wind Dominions” (1979), non considero fondamentale questo ultimo lavoro. Si tratta infatti di un greatest-hits con 2 inediti. Già con il doppio LP (1 CD) “Own & Own” dell’89 era riuscito a dare un’ottima idea della sua intera produzione rifacendosi a suoi vecchi brani e new songs: l’album era risultato apprezzabile. E’ per questo che Own The Way Over Here sembra un CD superfluo per chi già lo conosce: forse perchè ci si aspettava un prodotto completamente nuovo, data la sua discontinuità a livello discografico.
Fa comunque sempre piacere riascoltare una voce amica interpretare song come “Corona Del Mar” e “Neon Wind” (dall’album “Diamond Hill“) che sanno di Messico ed hanno richiami dylaniani. Ci sono poi le ottime “Perfection Of The Mud ed “Only Makes Me Love You More” dall’LP “Yellow Rose“, un album che vede l’impareggiabile apporto vocale dell’eccellente Marce Lacouture e l’inserimento nella sezione ritmica di strumenti quali la tromba, la steel, il mandolino e l’accordion di Ponti Bone. “Talkin’ About The Panama Canal” e “Away From The Fountain” sono due song inedite su album e trattano temi politici di protesta. Il suono dell’album prende sicuramente vigore per il contributo del chitarrista texano David Halley.
Una critica negativa può essere fatta a questo Own The Way Over Here anche per l’assenza delle ‘lirics’. Tale difetto rende, a tratti, difficile seguire lo script. Sebbene la voce di Hancock sia unica, ‘fuori dal tempo’ e i suoi lavori precedenti siano degni di un ottimo singer-songwriter, consiglierei questo CD a chi ancora non lo conosce. Agli altri consiglio di attendere tempi migliori, arriveranno presto.
Sugar Hill SH CD 1038 (Singer Songwriter, 1993)
Claudio Cacchi, fonte Out Of Time n. 1, 1993