Come racconta Carol Elizabeth nelle note di copertina, l’idea di incidere un CD in duo con Laurel Bliss le venne improvvisamente una mattina del 2002. Le due musiciste si erano incontrate per la prima volta nel 1994 ad un festival e, negli anni, avevano avuto diverse occasioni di suonare insieme per puro piacere. Carol dichiara che si tratta di un ritorno al passato, quando, ai suoi primi passi come musicista, si esibiva in duetto con le sue migliori amiche.
Il primo commento – estremamente positivo – a questo lavoro è proprio sulle voci di Carol e Laurel, che si fondono alla perfezione e riescono a trasformare i rari momenti melodicamente mediocri in esecuzioni accattivanti. Carol a detta di James Leva è la più bella voce femminile del panorama country di oggi; trattandosi del suo ex-marito non saprei come prenderla, ma mi sembra che la dichiarazione risalga a prima della separazione. Certamente Carol ha una voce molto personale ed è una interprete superba, ma non sottovaluterei Laurel Bliss, che non conoscevo ma che dimostra di essere anche lei in possesso di una espressività non banale. Laurel suona il dobro, mentre Carol Elisabeth suona la chitarra; ospiti sporadici sono Ruthie Dornfeld al fiddle, John Reischman al mandolino, Nancy Katz al contrabbasso e, su una traccia, David Keenan alla lead acoustic guitar.
La mia convinzione da sempre è che il successo di un disco o anche di un cantante/gruppo è dovuto in massima parte al repertorio, dal quale tra l’altro si possono trarre conclusioni sui gusti degli esecutori. In questo caso le scelte di Carol e Laurel mi sembrano indovinate ed il repertorio, accattivante, si sposa perfettamente alle loro caratteristiche.
Si va da un paio di brani della Carter Family, Meet Me By The Moonlight, Alone, e Bring Back My Blue Eyed Boy To Me ad alcune riuscite composizioni di Carol, tra le quali spiccano Girl From Jericho e Halfway To Nowhere; dalla splendida traditional One Morning in May – la classica storia della ragazza e del soldato che la seduce ma non vuole sposarla – ad una paio di brani in chiusura di CD nei quali si nota forse un calo di tensione.
Copper Creek CCCD-0213 (Traditional Country, 2003)
Mariano De Simone, fonte TLJ, 2005