Nato a Duluth, Minnesota, Charlie Parr è cresciuto nutrendosi dei suoni tra blues e folk, eleggendo i vari Charlie Patton, Mississippi John Hurt e Dave Van Ronk a propri numi tutelari e inesauribili fonti ispirative. Il suo approccio è sempre stato rigoroso nel proporre uno stile scevro da ogni tentazione commerciale e attento a ricercare con perseveranza le proprie radici.
Dal 2002 ha intrapreso una carriera discografica che, tra autoproduzioni e tentativi con minuscole label, non lo ha certo portato al successo ma ha fatto ‘girare’ il suo nome tra gli addetti ai lavori e gli appassionati di roots music. Ora, grazie all’instancabile e sensibile Red House Records, etichetta ‘di casa’ per Charlie Parr, il nostro ha la possibilità di ampliare la propria platea con una distribuzione senz’altro più capillare e lo fa con Stumpjumper, un disco che racchiude tutto il suo amore per il country blues, per il folk e per certa old time music.
Stumpjumper non concede nulla al pubblico e prosegue imperterrito tra i meandri dei suoni energetici e un po’ misteriosi del profondo Sud, tra personaggi curiosi e storie drammatiche, aggiungendo talvolta qualche percussione a rafforzare il suo efficace pickin’ chitarristico.
Delia è una classica ‘murder ballad’ che nelle mani di Charlie Parr mostra tutta la sua grande forza narrativa mentre la lunga e corposa Frank Miller Blues, Evil Companion con una eccellente dodici corde e un’interpretazione forte ed orgogliosa, le suggestioni ‘old timey’ di Empty Out Your Pockets guidata dal suono del banjo, la magistrale Falcon, il ‘frailing’ banjo e la slide guitar che duettano nella limpida Remember Me If I Forget, Over The Red Cedar in cui Mr. Parr si cala nelle vesti di credibile storyteller e Temperance River Blues ancora prezioso country blues rappresentano la spina dorsale di un disco il cui fascino senza tempo ci ammalia e ci intrattiene con classe indiscussa.
Red House 283 (Country Blues, Folk, 2015)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2015
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