Charlie Rich (14 dicembre 1932), noto con il nomignolo di ‘The Silver Fox’, nasce a Forrest City, Arkansas e ben presto, durante gli ani della high school e dell’università, si interessa a jazz e blues. Durante il servizio militare svolto in Oklahoma per l’Air Force nei primi anni cinquanta si esibisce con una delle sue prime band che gli garantisce un certo riscontro tramite uno spazio in una TV locale.
Dopo essere stato congedato decide di lavorare nella fattoria del padre e si trasferisce a West Memphis, Arkansas. Un suo casuale incontro con Sam Phillips, storico boss della Sun Records, gli permette di incidere qualche demo che però non risulta in linea con il sound dell’etichetta di Memphis, Tennessee, ancora troppo influenzato dal jazz.
Dopo alcune session con personaggi come Warren Smith, Billy Lee Riley e Ray Smith, Charlie Rich ottiene un buon hit con Lonely Weekends, brano più rockabilly pubblicato sempre dalla Sun. Poco dopo però la Sun Records interrompe la sua attività e Charlie Rich firma un contratto con la Groove Records, una sussidiaria della RCA che nel 1963 pubblica un buon successo come Big Boss Man.
Un ulteriore cambio di etichetta (questa volta è il turno della Smash di Shelby Singleton) lo vede approfondire il suo rapporto con la country music e il rock che diventano i suoi primari interessi. Mohair Sam (1965) è il suo successivo hit e nel 1968 fa l’incontro che deciderà il suo futuro, iniziando una collaborazione con il noto producer nashvilliano Billy Sherrill. I primi periodi, nonostante un paio di discreti successi (Raggedy Ann e I Almost Lost My Mind), non sono facili in quanto le vendite non sono ritenute soddisfacenti.
La svolta arriva nel 1972 con I Take It On Home, un successo sia nelle classifiche country sia in quelle pop che permette a Charlie Rich di ottenere una nomination ai Grammy Awards di quell’anno. Da quel momento la stella di Charlie Rich inizia a brillare in maniera sempre maggiore, viene riedito un album pieno di vecchi brani (The Best Of Charlie Rich) e, nel 1973, esce quello che si può considerare il suo ‘signature album’, Behind Closed Doors che ottiene ottimi risultati anche ai CMA Awards.
Sempre nel 1973 Charlie Rich ottiene ben tre numeri uno, Behind Closed Doors, The Most Beautiful Girl e There Won’t Be Anymore. L’anno successivo è ancora pieno di soddisfazioni con brani come A Very Special Love Song, I Love My Friend, I Don’t See Me In Your Eyes Anymore e She Called Me Baby che raggiungono i primissimi posti nelle country charts e culmina con la sua vittoria ai CMA Awards nella categoria ‘entertainer of the year’.
Da quel momento la carriera di Charlie Rich si sviluppa attraverso alti e bassi che ciclicamente (nel 1977 con Rolling With The Flow, nel 1978 con On My Knees e nel 1979 con I’ll Wake You Up When I Get Home) lo riportano all’attenzione degli appassionati, ma piano piano il suo nome viene accantonato e quasi dimenticato.
All’inizio degli anni novanta un suo album che include vecchi brani reincisi e alcune canzoni jazz (Pictures And Paintings del 1992) viene pubblicato senza grandi clamori.
14.12.1932 – 24.7.1995
Country Pop, Traditional Country, Rockabilly
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2003