Compass Rose Quintet - Cosmopolitango cover album

“Sebbene il tango sia originario dell’Argentina, divenne un sentimento importante in Europa nei primi anni del ventesimo secolo dove la forza passionale di questa danza sudamericana si fuse con la cultura mediterranea”. Queste le note di copertina di  Cosmopolitango del Compass Rose Quintet le cui  composizioni attingono dalle tradizioni musicali del bacino mediterraneo.
Gary Cleland al contrabbasso, David Effgen alle chitarre, Larry Howe al mandolino, Atiba Y. Jali alle percussioni, Andy Stees al violino e, come ospite in tre brani, Eric Andrews al sassofono, sciorinano dieci brani originali e composti per l’occasione. La title track d’apertura Cosmopolitango, con il suo incedere è la via migliore per entrare nell’atmosfera dell’album. La seconda traccia Barcarole guarda alla melodia italiana per proseguire con Road To Rabat dal sapore arabeggiante.

Cosmopolitango continua con Un Dia En Espana il cui titolo annuncia il sound jota e bolero tipici della tradizione spagnola. Quindi Valse De La Rive Gauche con intro di basso, dichiarato dagli autori, tratto dalla prima sinfonia di Mahler. Si passa al classico gipsy swing francese alla Django Reinhardt con Djump For Django per passare a Starting To Ravel che lontanamente ricorda il bolero di Ravel. Time Lapse è invece una composizione che unisce tutte le influenze musicali ascoltate finora con le sonorità più propriamente new acoustic music di matrice americana. In conclusione Beneath The Bougainvillea ancora con atmosfera tanghera per chiudere con le influenze iberiche di Sonrise.
Un album, questo del Compass Rose Quintet, sicuramente originale nel suo insieme cosmopolita, nessun eccesso di virtuosismo a confondere la musicalità generale ma un bell’ensemble di suoni e cartoline dei vari paesi.
Se avete voglia di ascoltare note totalmente fuori dall’emisfero country, non esitate.

Autoprodotto (New Acoustic Music, 2007)

Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2008

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