Cornell Hurd Band - At Large In South Austin, Texas cover album

Siamo oramai giunti alla quinta prova (su CD, perchè gli albums su vinile non sono oramai piú disponibili, per non parlare dei primi mitici tapes) per la Cornell Hurd Band, uno dei nomi piú interessanti del panorama contemporaneo texano, dove l’honky-tonk sound piú tipico viene mischiato a robuste dosi di western swing, sulla falsariga di bands quali gli Asleep At The Wheel.
Registrato dal vivo al noto locale di South Austin ‘Texicali Grill’, il CD ci trasporta di peso a partecipare a quella fantastica serata, come se avessimo davanti una bottiglia (long-neck) di birra Lone Star ed il palco sul quale sono dispostii nove (!) componenti del gruppo, ai quali si affiancano a turno Wayne ‘The Train’ Hancock (presta la sua voce per una azzeccatissima cover del classico yodel California Blues di Jimmie Rodgers).
Debra Hurd (seconda moglie del leader, al pianoforte honky-tonk per Nine Tenths Of The Tennessee River e Bartenders Blues), Mitzi Henry (voce solista in Right Or Wrong, lentaccio assassino in puro stile anni ’50 ed evergreen di Wanda Jackson(, per concludere con il grande Johnny Bush, ‘the country Caruso’, per l’interpretazione della sua The Living Dead, un brano scritto trentatre anni fa e mai registrato.
Le danze si aprono con un breve intro, interrotto dal classico ‘beep’ della censura, appena prima che lo speaker definisca la band come ‘country music’s worst nightmare’, poi l’attacco di I Don’t Care What It Is That You Did When You Lived In Forth Worth, un inno all’amore incondizionato (come lo definisce lo stesso Cornell nelle note di copertina), che apriva anche il penultimo CD in studio del gruppo, Cool And Unusual Punishment.

Se musicalmente il brano rientra nel filone honky-tonk/western swing, il titolo da solo fornisce una misura di quanto la band si diverta a fare quel che fa. Segue poi il classico Drivin’ Nails In My Coffin, in puro stile western swing, e tratto dallo stesso suddetto CD, dove il chitarrista Paul Skelton – da sempre fido compagno di scena di Cornell Hurd – dá il meglio di se.
Non da meno risultano poi Cody Nicholas (piano), Vanessa Gordon (fiddle) ed il veterano steeler Herb Steiner (session man di gran classe, giá al fianco di Alvin Crow).
Tempo di shuffle per un altro brano originale (originariamente compreso sul solito CD, Seven Cups Of Cofee, Fourteen Cigarettes, ed è ancora un bagno texano.
Dal repertorio di un altro dei ‘guru’ dell’western swing, Adolph Hofner, arriva la spiritata Jesse’s Polka, con un violino guizzante in mano a Vanessa Gordon.
La ripresa del classico di Duke Ellington (!) Caravan (rifatta in anni diversi anche da Vassar Clements e da Buddy Emmons), dá la possibilitá a Karen Biller, moglie dell’ex-chitarrista di Dale Watson Dave Biller e batterista del gruppo, di esibirsi in un’interessante performance che la vede indiscussa protagonista, ben supportata dal fiddle di Vanessa Gordon, dalla fluida steel di Steiner e dalla chitarra solista dell’onnipresente Paul Skelton.
La prima parte dello show si chiude con la presentazione dei membri del gruppo: Mark Polland (basso/voce), Herb Steiner (steel), Blackie White, marito di Jo Carol Pierce (chitarra/voce), Vanessa Gordon (fiddle/voce), Karen Biller, ‘The Venus of the traps’ (batteria), Danny Roy Young (rubboard, riproducente la bandiera texana, vedi front cover del booklet), Cody Nicholas (piano/voce), Paul Skelton (chitarra solista) e lo stesso Cornell Hurd (chitarra ritmica/voce).

Il secondo set della serata è il logico prosieguo del primo, a partire da I’m Mad With You, che ricalca Shake, Rattle & Roll di Billhaleyana memoria.
Ancora abbondanza di western swing per The Red Dress You Wore, Bluebonnet Lane, per finire con un degno omaggio all’indimenticato padre del western swing, Bob Wills, con la sua Faded Love.
Non Mancano neppure generose sferzate di sano shuffle texano con Bummin’ Around, Tearin’ Up A Yardbird (dall’ultimo CD Texas Fruit Shack) e Don’t Pretend You’re Doing This For Me, dedicata alla ex-moglie con pungente ironia.
Completano la play-list Ten Gallon Boogie, uno scontato esercizio pianistico ad opera di Cody Nicholas, la cover di un brano di Marty Robbins, A White Sport Coat (And A Pink Carnation) – ripresa e rivisitata da Jimmy Buffett con humor prettamente caraibico, fino a trasformarla in A White Sport Coat (And A Pink Crustacean) – e It’s Dark All Over The World, tratta dal CD Honky-Tonk Mayhem, a proposito della quale va evidenziato come la stessa si rifaccia ad un brano scritto da Willie Nelson e dal titolo – circostanza curiosa – abbastanza simile: Darkness On The Face Of The Earth.
Ulteriore annotazione degna di menzione: il modo di suonare l’acustica solista ricorda da vicino lo stile inconfondibile di Willie.
Grande disco, in veritá; pregno di tutti gli ingredienti che mantengono vivo e vegeto un filone che sembra volersi perpetuare in eterno: il (nostro) Texas country.
Una menzione particolare merita la foto dei due bambini di Cornell Hurd, vestiti da cowboys e con dei cappelloni da cowboy davvero da ‘dieci galloni’.

Behemoth 1008 (Honky Tonk, Traditional Country, Country Rock, 1999)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 50, 1999

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