Wylie & The Wild West - Hooves Of The Horses cover album

Settimo episodio della carriera di Wylie Gustafson e della sua band Wild West, a partire dall’omonimo esordio datato 1992 su Cross Three Records. Dopo Get Wild (1994), Wylie passa alla Massive Records per la quale incide Way Out West, quindi alla Rounder per la quale escono rispettivamente Total Yodel! (1998), Ridin’ The Hi-Line (2000) e Paradise (2001). Una produzione dunque non certo inflazionata, visto che questo Hooves Of The Horses esce a distanza di ben tre anni dal precedente, ma sempre meditata, nel tentativo – coronato da successo – di proporre costantemente prodotti all’altezza delle aspettative. Il sound degli inizi era orientato più esplicitamente a sonorità country che strizzavano frequentemente l’occhio al Bakersfield sound e comunque la strumentazione era decisamente elettrificata, mentre l’ascolto di quest’ultima prova è più indirizzato alla tradizione western, con prevalenza di ‘unplugged’, pur in presenza di steel, chitarra elettrica e bariton.
L’impostazione è orientata al rispetto della tradizione western a partire dall’iniziale title-track, spigliata ballata up-tempo che nasce nel diciottesimo secolo come poesia dalla penna dell’australiano Will Oglivie, senza l’appoggio della base strumentale, aggiunta dallo stesso Wylie in un secondo tempo.

I Grab My Saddle Horn & Blow e Happy Rovin’ Cowboy sono riconducibili alla penna di Bob Nolan, compositore e cantante con il più importante gruppo vocale/strumentale della musica western: i Sons Of The Pioneers. Sempre in tema di cover ‘eccellenti’ (in tutti i sensi) troviamo Everyday, dal repertorio di Buddy Holly (rifatta da tantissimi interpreti, fra i quali ricordiamo il compianto John Denver), Luther Played The Boogie, dal catalogo di Johnny Cash e dedicata al suo grande chitarrista e fratello del più famoso Carl, e l’emozionante rendition di The Sky Above, The Mud Below a firma Tom Russell. Dai sedici brani che compongono l’ossatura del CD in questione restano dunque fuori le composizioni di Wylie, da solo od in collaborazione con alcuni fidati amici quali Joel Nelson (che compone il testo di Equus Caballus, ballata cadenzata in tema prettamente cowboy) e Paul Zarzyski (che firma le liriche di Saddle Broncs & Sagebrush, accorato omaggio ai costanti compagni del cowboy più solitario.

Al solo leader dei Wild West sono accreditate Leather Lover, moderna ballata western con implicazioni vagamente blues, Out There, prodotto più tradizionalmente legato alla classica cowboy song, dondolato al ritmo lento degli zoccoli del cavallo e vagamente reminiscenze dei lavori di Ian Tyson, A Good One, sorretta dalla gut-string guitar in mano a Mark Thornton, la divertente Monolito, in marcata tendenza tex-mex con tanto di tromba mariachi, Mmm… Montana, logicamente dedicata al Big Blue Sky State, Marie, languida ed acustica nella sua toccante semplicità, lo strumentale 76 With A Miss, per concludere con la tradizionale Rockabye Lullabye, degno coronamento di un album, Hooves Of The Horses,  che si ispira alla tradizione del più amato eroe popolare di tutta la cultura statunitense: the cowboy.

Western Jubilee Shanachie, WJRC 1227-2 (Cowboy Music, Conjunto, Country & Western, 2004)

Dino Della Casa, fonte TLJ, 2005

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