Country On The Hair – Woodpecker

Sono già passati quasi 22 anni dal lontano 1978, quando in una piccola radio locale (una delle prime gloriose radio private), abbiamo cominciato a trasmettere musica country. La trasmissione si chiamava Easy Feeling, un nome che esprimeva bene le nostre sensazioni verso la musica che presentavamo agli ascoltatori.
Poi le radio locali si sono diradate, e in continuo miglioramento come importanza di emittente, siamo già da quasi 9 anni a Radio Biella, dove abbiamo accumulato notevole esperienza. Sono numeri molto grandi, dei quali noi stessi non sempre ci rendiamo conto: solo con il programma settimanale Woodpecker, in onda il venerdì, siamo quasi a quota 400 trasmissioni, per cui se il mondo festeggia il terzo millennio e la BCMAI il decimo anno, noi in questa primavera festeggiamo la nostra 400° puntata consecutiva nella stessa radio. Senza dimenticare che con la trasmissione gemella Country Boy, in onda il martedì, abbiamo già superato abbondantemente le 100 puntate, e poi naturalmente abbiamo i primi 12 anni presso le altre radio.

E’ naturale, il gestire 4 ore settimanali di programma radiofonico richiede un notevole impegno, non solo per il tempo dedicato alla trasmissione stessa, ma anche per prepararla al meglio. Un pochino senz’altro pesa, ma sono compiti a cui assolviamo molto volentieri. Innanzitutto il dover preparare la scaletta ci permette di ascoltare e confrontare, affinando il nostro senso critico di valutazione. Non sempre quello che acquistiamo o che riceviamo da artisti o associazioni varie è di buon livello, e nemmeno una parte di quello che la critica internazionale osanna a volte vale davvero così tanto, per cui la responsabilità di proporlo ad altri ci richiede notevole spirito di discernimento. Poi ci sono le trasmissioni vere e proprie: la prima cosa da dire è che a noi fa veramente piacere farle, perché ci ritroviamo insieme in un clima molto sereno, magari con altri amici, nel nome della nostra musica. I nostri ascoltatori non si stupiscono più del tono con cui sono condotti questi programmi: lo stile è piuttosto goliardico (siamo noi i primi a divertirci), per cui l’ultima cosa che possono aspettarsi è una seriosa esposizione di titoli e musicisti.

Parliamo adesso del tipo di musica trasmesso: il country è un grande universo, e molti sono i generi musicali al suo interno. Woodpecker è indirizzato verso un ampio panorama, che comprende country, new country, newgrass e musica acustica. Country Boy invece è principalmente diretto alle novità dei generi sopracitati, con uno spazio mensile riservato alle classifiche internazionali di country, per poter avere una informazione completa di cosa succede nel mondo. Risalto è dato alle notizie musicali, nuove uscite discografiche e principalmente concerti. Le fonti a cui attingiamo sono naturalmente le riviste della BCMAI, Country Store e la Newsletter, e poi riceviamo materiale dalla Country Music Association di Nashville, dalla International Bluegrass Music Association americana, dalla European Country Music Association e da altre riviste a cui siamo abbonati. Rimanendo ai generi musicali trasmessi, ultimamente ci stiamo un po’ di più orientando verso la moderna musica country acustica, forse un po’ delusi dalla ripetitività e dallo scarso spessore musicale delle ultime produzioni di New Country.
Oltre che con la radio, il desiderio di far conoscere la nostra musica si è poi concretizzato negli anni anche in altri modi: organizzando seminari e concerti di artisti italiani e americani (ci piace ricordare i Flying Burrito, Bill Keith, Gene Parsons, Dan Crary), oppure suonando noi stessi e proponendo la line-dance, ma il mezzo a cui siamo più affezionati, che curiamo in modo particolare, e che abbiamo sempre portato avanti con continuità, rimane sempre la radio.

Forse anche perché la trasmissione radio, a differenza dei concerti, per esempio, ha il fascino perverso dell’unidirezionalità: gli ascoltatori ci sentono, ma noi non possiamo sapere quanti sono, se sono i soliti oppure c’è qualcuno nuovo, se ad un certo punto hanno cambiato frequenza, se sono contenti di quello che stiamo facendo… E tutte queste domande senza risposta spingono a fare sempre meglio, ad affinare continuamente la scelta dei pezzi da programmare, lo stile, gli stacchi, i missaggi, la pronuncia anche, con la speranza che siano in tanti dall’altra parte del microfono, o non magari quei due o tre che hanno la manopola della radio guasta e bloccata sul nostro 100,800 …
Ecco, i nostri ascoltatori: pensiamo che siano parecchi, e forse sono anche di più. Ogni tanto ci succede che qualche lontano conoscente, o qualche sconosciuto al quale abbiamo modo di presentarci, ci informi di essere un occasionale o fedele nostro ascoltatore. Fra i tanti casi, uno in particolare ci ha fatto molto piacere: a giugno, nella Notte Country della BCMAI, al termine del concerto eravamo vicino al banchetto dei dischi e degli autografi, e stavamo cercando di spiegare a Laurie Lewis chi eravamo e cosa facevamo, quando vicino a noi squilla una voce femminile: “Woodpecker, lo ascoltiamo anche noi…”. Erano dei giovanissimi e fedelissimi (e sconosciuti) ascoltatori delle nostre trasmissioni che avevano saputo del concerto alla radio ed erano venuti anche loro a Milano. Credeteci, quella di avere portato, anche se indirettamente, gente nuova ad un concerto è davvero una grande soddisfazione per chi cerca di far conoscere la nostra musica…

Ritornando alla radio, un invito per tutti gli associati: cercate una radio locale, proponete un programma di musica country e andate in onda: farà del bene a chi ascolterà, farà del bene alla causa e farà molto bene anche a voi. Credeteci, le soddisfazioni non mancheranno.
 (Alfonso Pella e Gino Tabacchini del Woodpecker Country Club)

Alfonso Pella, fonte Country Store n. 52, 2000

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