Craig Chambers

Il revival del quale sta godendo oggi un certo genere di musica Western ci porta a (ri)scoprire tanti artisti di valore che altrimenti avrebbero corso seri rischi di finire in un immeritato dimenticatoio artistico, dal quale ci pregiamo di volerli risparmiare.
Il texano Craig Chambers rientra a pieno titolo in questa amplissima schiera. Fin da giovanissimo Craig sviluppa un interesse profondo per le tradizioni musicali legate al folklore del Sud-Ovest degli USA.
Abbandonati sella e lazo per una non meno faticosa gavetta che vede la chitarra sostituire gli attrezzi quotidiani del mandriano,Craig si fa le ossa suonando nelle dance-halls del suo Texas, quindi si trasferisce a Nashville verso la metá degli anni ’70 per tentare la carta discografica, secondo un copione ormai consolidato fra coloro che puntano su di una carriera nella country music.
Nel 1978 Craig, allora membro della Rio Grande Band, registra e produce il primo album del gruppo, Playin’ For The Door, per l’allora emergente indie Rounder Records. Le note di copertina sono firmate dal grande steel-guitar player di Bobwillsiana memoria ‘Take-it-away, Leon’ McAuliffe, che gratifica il gruppo come ‘nuova linfa vitale per il western swing’.
Oltre a Craig, voce e chitarra. la compagine annovera alcuni dei futuri bei nomi degli studi di registrazione nashvilliani, fra i quali Hoot Hester (fiddle e voce, titolare di almeno due ottimi albums di western swing), Bucky Meadows (piano) e Doug Jernigan (maestro di steel-guitar e solista apprezzato).
Nel disco non compaiono brani a firma del nostro Craig, ma la sua voce baritonale ben si adatta al repertorio prevalentemente di classici scelto per l’album di esordio (ed ahimè! anche di congedo) del gruppo, se si esclude la partecipazione al musical di Broadway The Best Little Whorehouse In Texas.

Questo non deve comunque essere considerato un momento secondario alla carriera di Craig Chambers, che per quasi cinque anni ricopre il ruolo di narratore e bandleader nel cast originale di questo lavoro teatrale di successo a Broadway, dal quale venne poi tratto l’omonimo film – di ben altro spessore artistico(?) – con Burt Reynolds e Dolly Parton, tradotto in italiano come ‘Il piú bel casino del Texas’.
Playin’ For The Door è un decorosissimo album di western swing, che non dovrebbe mancare nelle collezioni degli appassionati del genere, ma che non lascia traccia alcuna di sè a livello artistico/economico ed è cosí che il gruppo si scioglie ed i suoi membri proseguono ciascuno per la propria strada.
Dobbiamo attendere fino al 1992 per ritrovare qualche traccia discografica di Craig. Come a suo tempo era stata una indie a dare fiducia alla Rio Grande Band, è ancora una coraggiosa etichetta minore texana, la WR Records del lungimirante Bert F.Winston Jr. a fargli incidere il primo album da solista, …Not Just Another Pretty Hat!.
Craig si fa aiutare da alcuni nomi blasonati della Nashville scene: Tommy Allsup, Kenny Buttrey, Harug Pig Robbins, Greg Galbraith e Buddy Spicher sono della partita, a ricamare sulla voce calda del nostro, che apre le danze con lo zampettante western-swing di Put Yourself In My Blues, che non sfigurerebbe nel repertorio di George Strait.
Altri punti di forza del disco restano Maybe By Then, confidenziale quanto basta, l’up-tempo di I’ve Been A Long Time Leavin scritta da Roger Miller, lo scintillante shuffle di The Key’s In The Mailbox a firma del grande Harlan Howard, per finire con un’intima e nostalgica Ol’ Rainbow Jukebox.

Prova piú che positiva, anche se necessariamente circoscritta al panorama indie, che consente peró a Craig di entrare in un circuito di personaggi musicalmente importanti che possono aiutarlo nel prosieguo della sua carriera artistica.
E’ nello stesso anno che Tom Morrell, ora nei Bar 7 Cowboys di Don Edwards, chiama Craig – che nel frattempo ha proseguito la sua carriera professionistica di allevatore ed allenatore di cavalli – a cantare Rivers Stay ‘Way From My Door nel secondo volume del progetto How The West Was Swung, che vede la luce sempre grazie alla WR Records.
Dello stesso anno è il terzo episodio di questa western-swing saga, che vede ancora Craig ospite di riguardo, a duettare questa volta con il grande vocalist, ex-Texas Playboys, Leon Rausch nel classico Ida Red, reso celebre da tanti grandi interpreti fra i quali Bob Wills (ed in tempi attuali, da Willie Nelson, nell’album-tributo al padre dell’western-swing).
Craig ricopre inoltre il ruolo di solo vocalist per un altro brano compreso nella raccolta in oggetto, A Parting Of The Ways, con intrigante contrappunto di clarinetto.
Nel frattempo Craig Chambers sviluppa un parallelo e profondo interesse per la musica western, instillatogli dal frequentare personaggi come Don Edwards, e la pubblicazione trimestrale THE ROUND UP, organo ufficiale della Western Music Association, non perde occasione per segnalarne le apparizioni dal vivo ai propri affiliati ed adepti, arrivando a recensire il suo nuovo (siamo nel 1994) progetto solista in termini entusiastici: “…Chambers ha una gran voce per la musica Western….delle 14 canzoni dell’album non ce n’è una debole: un disco che non dovete lasciarvi scappare!”.

Where The Pavement Ends…, sempre su WR Records, ha un carisma tutto suo. Chi ha amato le gunfighter ballads di Marty Robbins, con quel sapore messicaneggiante di acustica solista, non puó non rimanere affascinato da songs quali Charlie Siringo, The Gringo Pistolero, The Fence Rider, Mira Las Palomas, Seven Days From Musquiz (il classico dell’ingiustamente sconosciuto cowboy singer-songwriter Gil Prather) o The Town Of Tascosa.
Fra le covers vengono rispolverate Young Lovers’ Waltz a firma di Robert E.Keen, Cowboy’s Dream No.19 di Dan Hicks, dal suo Last Train To Hicksville ed un classico di Bob Wills che rende omaggio alla passione di Craig per il Quarter Horse americano Quarter Horse Type Of Gal. Una menzione speciale, indirizzata agli accaniti appassionati ricercatori dell’opera omnia di Ry Cooder: è proprio Craig Chambers a co-firmare quel gioiellino tex-mex che risponde al titolo di The Girls From Texas che Ry aveva incluso nel suo Borderline e qui abbiamo la versione originale: eccezionale!
Ciliegina su di una torta giá abbastanza golosa di per sè è la partecipazione vocale di Don Edwards nel brano Between The Lines. Un album eccellente, piú western che western-swing, ma pervaso da un sentimento di profondo amore per le radici di una musica che l’ha sempre accompagnato, fin dai tempi del suo lavoro di cowboy in Texas e Nevada.
Il 1994 si rivela un anno molto intenso per Craig. Oltre al suo secondo disco solista di cui sopra, l’amico Tom Morrell lo richiama per i volumi V e VI della sua ‘enciclopedia’ western-swing How The West Was Swung. Il volume V (WR Records WR0005) vede Craig esibirsi in veste swing in No Time Like The Past con Randy Elmore alla chitarra acustica solista e Tom Morrell alla steel-guitar: grande performance!

Non da meno è la prestazione vocal che Craig ci regala in Stack-o-lee, il classico recentemente oggetto di approfondita ricerca a livello di interpreti nel corso degli anni.
In contemporanea al quinto volume dell’opera di Tom Morrell esce anche il sesto (WR Records WR0006) che ospita ancora una volta il nostro amico, qui affiancato dal canuto partner texano (d’adozione) Don Edwards.
Eating Right Out Of Your Hand è un cadenzato e lento swing inconfondibilmente texano: una vera e propria gemma, ben appaiata a Bandera Waltz, un tre quarti cadenzato (cantato in parte in Inglese ed in parte in Spagnolo) che riporta alla mente le tante dance-halls sparse per il Texas: su tutte la calda e ammiccante voce di Craig Chambers, all’occorrenza contrappuntata da Tom Morrell o Randy Elmore all’acustica solista ed al fiddle.
Come ben aveva titolato Craig Chambers stesso il suo lavoro di esordio, non siamo semplicemente di fronte ad un altro cappellone da cowboy, ma ad un artista maturo che fará la gioia di quanti vorranno ricercare i suoi lavori passati e seguirlo in un futuro quanto mai denso di buoni auspici. Coraggio Craig!

Discografia:
Playin’ For The Door (con Rio Grande Band) Rounder 0105 – 1978 ***
The Best Little Whorehouse In Texas (Original Broadway Cast) – MCA
…Not Just Another Pretty Hat! – WR no number – 1992 ***
Where The Pavement Ends… – WR no number – 1994 *****

Collaborazioni:
Tom Morrell & The Time-Warp Tophands – How the West was swung Vol. II – WR-0002 1992
Tom Morrell & The Time-Warp Tophands – How the West was swung Vol. III – WR-0003 1992
Tom Morrell & The Time-Warp Tophands – How the West was swung Vol. V- WR-0005 1994
Tom Morrell & The Time-Warp Tophands – How the West was swung Vol. VI – WR-0006 1994

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 33,1996

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