Cronache dal Texas

Per dimostrare di non essere nemico della musica, il Sindaco Kirk Watson, con questo Millennium Party, ha voluto fare le cose in grande sobbarcandosi la maggior parte delle spese di una notte di capodanno memorabile.

Udite, Udite! Per l’occasione, è stata chiusa al traffico la main street Congress dal ponte sul Colorado al Capitol e sono stati costruiti due palchi, uno all’incrocio con la Terza strada ed uno proprio davanti al Capitol, illuminato. Lo spettacolo era grandioso considerato che le luci dei grattacieli della downtown sono colorate.

Malgrado le buie previsioni millenaristiche, le paure per il Y2K e per i terroristi islamici, ben 250.000 persone si sono radunate in festosa calca fin dalle sei del pomeriggio per una serie di concerti da far commuovere qualsiasi lontano fan della musica di Austin a cui, notoriamente, dei fuochi artificiali di Londra, del concerto di Zucchero a Milano o della palla di Times Square non importa proprio niente.

Il programmino del Millennium Party: Los Pinkys, Little Joe Y La Famiglia, Shawn Colvin, Kelly Willis, Bruce Robison, Robert Earl Keen, George Reiff e, a chiusura, Lyle Lovett con la Large Band al completo.
Sei ore stravolgenti di musica e street dance, tra odori di salsa, pop corn, birra ed altre diavolerie ammazza-fegato, culminate in un light show ipnotizzante e concluse da una versione collettiva (non proprio intonata vista l’ora e le condizioni generali) di Auld Lang Syne mentre la voce di Mayor Watson, in cappello e stivali, tuonava: “God Bless Austin, Texas, and Happy New Year!” Non me ne vorranno i lettori di Country Store se, vista la situazione, questa è tutta la cronaca che posso fare dei concerti di quella sera.

Fabrizio Salmoni, fonte Country Store n. 52, 2000

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