Nato a Fort Worth, Texas, e cresciuto a Boston, Massachussetts, Dan Baker ha saputo unire due stili e due modi di intendere la canzone d’autore. Sia il Lone Star State sia il New England hanno dato molto al cantautorato americano, indicando la via a generazioni di musicisti che hanno raccontato gli States (uomini, luoghi, cose…) con grande personalità e carattere.
Già dal suo esordio intitolato Outskirts Of Town e pubblicato nel 2008 Dan Baker è riuscito a proporsi con quel sound inevitabilmente figlio di Bob Dylan, e da alcuni critici avvicinato al primissimo Bruce Springsteen ancora attratto e paragonato a Mr. Zimmerman ma sufficientemente personale ed originale da non risultarne clone o imitatore.
Dopo due anni Sad Song Junkie ce lo presenta ulteriormente maturato, un autore decisamente completo che ha metabolizzato la lezione di personaggi come John Prine e Loudon Wainwright III, due fondamentali punti di riferimento. Dan Baker per questo disco si è trasferito a Nashville, a metà strada tra i due luoghi cardine della sua vita geograficamente e metaforicamente, e si è avvalso della classe cristallina di sidemen del calibro di Jeff Taylor, fisarmonicista già con Vince Gill, Ricky Skaggs ed Elvis Costello nelle sue peregrinazioni americane, Joe Spivey, il cui fiddle ha accompagnato Merle Haggard, Kris Kristofferson, Hank Williams Jr., Joan Baez e tantissimi altri e Steve Hinson, abilissimo steel guitarist spesso in session con George Jones, Kenny Chesney, Dolly Parton e Randy Travis, solo per citarne alcuni. Il risultato è notevole: gli arrangiamenti, peraltro quasi interamente acustici, sono brillanti e degni di nota, i testi interessanti, anche se purtroppo assenti dal packaging, un vero peccato. L’atmosfera generale ha quel mood nostalgico, amaro ma con frequenti guizzi ironici e Dan Baker ha uno spessore che lo pone come un valido continuatore della grande tradizione degli storytellers d’oltreoceano.
Trespass Music (Singer Songwriter, Folk, 2010)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2011