Tre dischi all’attivo e una progressiva ed evidente maturazione che lo porta ad affacciarsi con sicurezza sulla scena indie americana che vira verso un alternative country fortemente venato di folk e pop. Windsor Blue infatti è il miglior biglietto da visita per Dan Krikorian, musicista di Costa Mesa, California che, dopo l’esordio di Oxford Street, sbrigativo ma interessante e Colors And Chords, secondo lavoro certamente più variegato e brillante, coinvolge ed affascina con un terzo album dalle sonorità cangianti e ispirate e un songwriting certamente derivativo ma più palpabile e corposo.
Merito anche di una cerchia di artisti molto bravi e di una produzione che lascia spazio alla personalità di Dan Krikorian, sottolineando armoniosamente la sua abilità melodica. Shawn Nourse alla batteria e il vocalist Paul Marshall provengono dai I See Hawks In L.A., uno dei segreti meglio custoditi della città degli angeli, Bob Boulding a chitarre, mandolino e banjo è membro degli Young Dubliners, Carl Byron è ottimo a tastiere e fisarmonica, Michael Starr è un polistrumentista dalle grandi capacità e contribuisce a far virare spesso il sound verso atmosfere roots grazie a fiddle, mandolino, banjo e national steel, Randy Querry al basso e Mike Teague alle chitarre sono i fedelissimi che seguono Dan Krikorian anche on the road.
Windsor Blue è un disco dai molteplici spunti, non segue una direttiva particolare e questo per alcuni può essere un difetto ma a mio parere questo essere in bilico tra varie sonorità lo rende appetibile a chi non è troppo legato ad un genere, a chi apprezza un po’ tutta la musica americana e non disdegna anche certo pop d’autore. Isabelle, introdotta da una pregevole pedal steel, Wait, fresca e rigenerante, Maggie, altrettanto piacevole e godibile, Goodbye Waltz, un country waltz delizioso giocato in punta di dita, la cristallina melodia di California, gli arpeggi chitarristici e i contrappunti di piano di Castle Walls e Summer Dress tutto country e nostalgia sono momenti che si imprimono nella mente, lasciando un gradevole e dolce retrogusto.
Autoprodotto (Alternative Country, Country Folk, Singer Songwriter, 2011)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2011
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