Danny Santos - Headaches & Heartaches cover balbum

Terzo album per Danny Santos, dopo Caution To The Wind del lontano 1995, Sinners And Saints del 2000, ecco che arriva Headaches & Heartaches per questo texano di Beeville, trasferi­tosi nel 1993 ad Austin per tentare una fortuna che fino a quel momento gli aveva voltato le spalle, buttando all’aria, tra l’altro, anche un matrimonio ed una famiglia con due figli.
Purtroppo nel 1995 non c’eravamo e non abbiamo potuto dargli il giusto benvenuto al momento della pubblicazione del suo primo album, ma abbiamo cercato di rimediare nel 2000 quando, in occasione dell’uscita di Sinners And Saints, abbiamo speso parole di elogio incondizionato, salutando la nascita di una nuova e fulgida stella, magari solo di un cielo di provincia,, che aveva le carte in regola per potersi giocare la possibilità di brillare insieme a tante altre.
Ancora una volta distribuito in Europa dall’elvetica Brambus, il nuovo CD di Danny Santos non è riuscito a darmi le stesse sensazioni del precedente, anche se non gli mancano certamente né le canzoni, una manciata delle quali sono ancora sopra la media, né la voce, roca e nasale al punto giusto.
Certo speravo che la mecca del texas folk, insieme a qualche produttore lungimirante si accorgesse di lui, quantomeno per potergli garantire un suono che in Headaches & Heartaches, questa volta mi sembra insufficiente.
Le canzoni di Danny Santos, per la loro originale complessità, hanno assolutamente bisogno di uscire dalle ristrette possibilità dell’accompagnamento acustico di una sola chitarra ed anche quando l’arrangiamento aggiunge un basso ed un mandolino, sembra quasi che gli si voglia negare o mettere un freno a quella maturità artistica che prepotentemente si dibatte in ogni suo brano.
Queste considerazioni non devono confondere né indurre in una sottovalutazione di questo nuovo lavoro, ma soltanto rientrare tra quelle osservazioni ‘costruttive’ tipiche di chi recensisce, null’altro.

In realtà i 12 brani che compongono la scaletta di Headaches & Heartaches ripropongono un cantautore lucido e vitale, capace di scrivere con sensibilità e padronanza della melodia, esponente di un crossover style moderno, capace di garantire una nuova credibilità all’immagine di uno stile rinchiuso negli stereotipi tex-mex, spesso melensi e ripetitivi.
Here We Are There We Go, ad esempio, è una serenata cantata a due voci con la brava Karen Mal che non ha nulla da spartire con le malinconiche canzoni di frontiera, le cui atmosfere, insieme alle tematiche sociali, ritroviamo in Desperado, ripresa dall’album precedente, ma con che feeling e quale sensibilità!!!
E’ certo che l’anima dello storyteller ha una forte presenza nello stile di Santos, ma basta ascolta­re la splendida Straight And Narrow per rendersi conto che il rischio di un noioso album acustico è decisamente scontato: la struttura tradizionale della ballad viene arricchita da melodie articolate, ma anche dirette ed orecchiabili che, torno a dire, con un pizzico di strumentazione in più, avrebbero avuto le carte in regola per bypassare il culto ed arrivare al mercato, con buone possibilità di successo.
A maggior ragione vale la pena di citare la cover di Carmelita, di Warren Zevon che, se forse ritro­va un’atmosfera di paese più appropriata, certamente ha perso il forte impatto che il vestito californiano le aveva garantito: come dire che siamo passati dal palco di un concerto al cortile della sagra paesana.
Il merito di Danny Santos è proprio quello di saper dare forza alle atmosfere di paese e renderle mature per essere interpretate su un grande palco: ora sta soltanto a noi permettergli di farsi ascoltare.

Brambus 2003812 (Singer Songwriter, 2003)

Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 43, 2004

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