Dal 1986 Darden Smith ha già inciso la bellezza di sette albums (questo è l’ottavo), considerando anche Evidence, progetto con il chitarrista Boo Hewerdine in qualità di co-titolare. Otto albums nell’arco di sedici anni non sono certo tanti, ma il rapporto di Smith con lo show-biz non è mai stato di dipendenza, visto che gli unici rapporti con le majors (Darden Smith su Epic nel 1989 e Trouble No More su Columbia nel 1990) non sono certo stati duraturi e neppure idilliaci.
Se poi consideriamo il divorzio della metà degli anni ’90, che gli ha logicamente rivoluzionato vita e carriera, abbiamo un quadro abbastanza preciso dei momenti che Darden ha dovuto affrontare e superare. La crisi sembra interrompersi con la firma del nuovo contratto discografico, infatti l’etichetta Dualtone Music Group è una major ‘sui generis’, in quanto – almeno fino ad oggi – pare lasciare molto respiro ai suoi musicisti (si vedano le ultime – ottime – produzioni dei vari David Ball, Chris Knight e Radney Foster).
Qualitativamente parlando questo Sunflower si allinea alle precedenti produzioni: un songwriting mai invadente, piuttosto estremamente discreto, portato avanti con mestiere e perizia nel suonare la chitarra acustica, fino a creare un sound ugualmente pieno e corposo, grazie anche all’apporto vocale di Kim Richey e di un pugno di altri amici fedeli.
Il tono è sempre confidenziale, pacato e soffuso, grazie anche all’uso educato della chitarra elettrica, che Darden alterna sapientemente all’acustica e ad un sound ‘morbido’, con un oculato utilizzo della batteria, appena sfiorata.
Già l’iniziale Perfect Moment è un ottimo biglietto da visita, arpeggiata e sussurrata. Satellite è una ballata che profuma di southern-rock, ma che è suonata con la chitarra acustica. Per Stronger si rispolverano chitarra acustica e percussioni soffuse, la voce è giustamente confidenziale e colloquiale. After All This Time è decorata dall’armonica dello stesso Darden, dalle tastiere di Michael Ramos e dal sinuoso basso acustico di Roscoe Beck: uno degli highlights del CD.
Closer To You è recitata, più che cantata, mentre Daydream ha una ritmica molto particolare, quasi a creare un ideale ponte fra il Texas ed i Caraibi. Una menzione per l’eccellente Shadow, che ci ricorda certi momenti magici a firma David Wiffen, quando era una delle bandiere del cantautorato canadese. C’è molto altro: cercatelo alla voce Buona Musica/Darden Smith.
Dualtone Music Group 8030201115-2 (Alternative Country, 2002)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 66, 2003
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