Darin Aldridge - Call It A Day cover album

I gruppi bluegrass sono solitamente formati da un insieme di singoli virtuosi, ed è normale che questi ottimi musicisti arrivino prima o poi al disco solista, sia per essere più protagonisti, sia per lavorare con amici che non sono i soliti della band o anche solamente perché hanno molte cose da dire a livello musicale. È la volta adesso del giovane (27 anni) Darin Aldridge, mandolinista dal 1999 nei Country Gentlemen dell’appena scomparso Charlie Waller.
Ascoltando questo Call It A Day, si nota che nella parte strumentale il nostro Darin non ambisce ad essere al centro della scena, ma lascia ampio spazio ai suoi amici che se lo meritano appieno. Del resto gente come Tim Stafford, Greg Luck, Shawn Lane o Amanda Smith (dalla voce angelica) non hanno bisogno di presentazioni, ed a loro si affiancano alcuni dei fidi musicisti della sua band, tra i quali è doveroso citare il limpido dobro di Jaret Carter.

Un po’ più di virtuosismo in primo piano se lo riserva nello strumentale Abigail’s Reel e poi logicamente diventa protagonista nelle parti vocali, anche se la sua voce solista è un po’ piatta ma in ogni caso gradevole, morbida e molto country. Ampio spazio si prende nel lato compositivo: sei pezzi sono scritti da lui, da solo o come co-autore, brani ben confezionati e sempre integrati con la tradizione. Davvero superba è la title track con all’interno una notevole parte strumentale, così come il già citato Abigail’s Reel.
Multistrumentista, da ragazzo ha suonato quasi di tutto, Darin Aldridge è al suo secondo disco solista dopo In Time del 2000. Ci conferma adesso la sua abilità nel confezionare un bel disco di bluegrass melodico, dal suono pieno e rotondo, senza particolare grinta ma dall’ascolto gradevole, aiutato dall’etichetta Pinecastle sempre in prima linea nell’incentivare giovani talenti.

Pinecastle 6506 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2004)

Claudio Pella, fonte TLJ, 2005

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