Dave Peabody – Hands Across The Sea cover album

Dave Peabody, inglese in attività da oltre un ventennio rappresenta molto bene la figura del bluesman moderno in linea con i tempi in cui viviamo. L’indomito londinese infatti durante la sua carriera ha rivisitato più volte il blues in tutte le sue forme: dai blues del Delta (Dream Of Mississippi, AP079) al ragtime (Pawdays, WF001) al country-blues (Americana, WF033) e la sua migliore espressione artistica si denota nei concerti live dove ama molto esibirsi con l’armonicista Rob Mason, un eccellente musicista inglese formatosi alla scuola di Sonny Terry.

Non sorprende quindi che Dave con questo CD, Hands Across The Sea, si avventuri in un progetto ‘nuovo’, invadendo territori per lui inusuali. La session di questo CD è stata ideata durante un suo recente tour negli Stati Uniti, dove dall’incontro con nuovi musicisti sono sorti gli stimoli per la ricerca di un suono nuovo, molto più marcatamente ‘americano’ con l’esigenza di intrdurre temi più elettrici, decisi e mai ascoltati prima d’ora nell’ottima e ricca discografia del musicista. Ecco quindi l’iniziale Hands Across The Sea presentarsi all’ascolto in modo piacevole, un brano che mette in risalto la grinta e la verve di un Peabody che si cimenta con successo anche con un testo tra l’altro molto bello basato sull’arrivo dei vari bluesmen americani in Europa in tempi passati. In Hard Times e Shake In The Woods invece Dave abbandona la band per duellare con Big Joe Louis in ottimi e grintosi blues.

Non mancano del tutto i blues acustici a cui Dave ci aveva abituato e Cryin’ Blues con Big Boy Henry ed uno stupendo Rob Mason all’armonica ne è il migliore esempio. Ci dà anche la possibilità di apprezzare nuovi musicisti come Robert Lucas e la corista Sandra Hall.
Convince ampiamente quindi questo appuntamento con la musica di Peabody, che oltre a presentare un lavoro nuovo di zecca è riuscito a catturare in studio quell’energia e quel feeling di cui dispone nella versione ‘live’.

Appaloosa 096-2 (Blues, 1993)

Franco Bigi, fonte Out Of Time n. 1, 1993

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