La musica dei Dead Men’s Hollow scava nel profondo della tradizione dandone un’interpretazione al tempo stesso rigorosa e originale. I cinque musicisti che formano la band provengono da esperienze variegate che coinvolgono anche arti diverse dalla musica (Caryn Fox, una delle tre vocalist si è fatta un nome nella scena teatrale Off-Off Broadway a New York prima di prediligere la carriera musicale) arricchendo così il loro background comune. Mike Clayberg, fondatore dei Dead Men’s Hollow e chitarrista, per vent’anni circa si è esibito in band punk rock prima di riscoprire le proprie radici old time country della nativa Virginia, Marcy Cochran è una fiddler completa le cui influenze vanno dalla tradizione appalachiana a sonorità celtiche, Belinda Hardesty è una delle vocalist pur essendo in grado di suonare più di uno strumento così come Amy Nazarov, mentre Bob Peirce è un contrabbassista con esperienze nell’ambito rock e blues. Forever True è il loro esordio ed è, pur non essendo un capolavoro o un disco imprescindibile, un lavoro piacevole e ben interpretato, con quel tocco old fashioned che troverà parecchi fans ad apprezzare il loro mix di tradizionali e originali. Il gospel sudista di My Latest Sun Is Sinking Fast (molto noto anche come Angel Band) è qui riproposto velocizzando la melodia in una versione personale e godibile.
Proseguendo con i tradizionali incontriamo poi Groundhog divenuto un cavallo di battaglia live per la band, la sempre ottima Down In The Valley To Pray (la ricordate nella colonna sonora di O Brother Where Art Thou? cantata da Alison Krauss?), Red Haired Boy, The Blackest Crow e la arcinota Roll In My Sweet Baby’s Arms. Anche gli originali seguono questa falsariga e si integrano perfettamente con i brani citati precedentemente in un insieme molto compatto, da Forever True, la title-track alle inflessioni blues di Gone fino alle notevoli Southbound Train, Color Me e Barroom Angel. Forever True è un disco sincero e sentito, consigliato a coloro che hanno un debole per le atmosfere acustiche ed old-timey. Da segnalare anche un interessante anche se breve live dove I Dead Men’s Hollow riprendono le classiche Long Black Veil, I’ll Fly Away e Cannonball Blues.
Acoustic Americana AA1001 (Folk, Old Time Music, Traditional Country, 2005)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2006
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