Dead Reckoner – A Night Of Reckoning cover album

I Dead Reckoners non sono una nuova band, ma un supergruppo che comprende tutti i musicisti di un’intera label. Il settimo sigillo della Dead Reckoning è appunto un progetto globale di musicisti e cantautori che comprende Kevin Welch, Kieran Kane, Tammy Rogers, Hurry Stinson e Mike Henderson. Sull’onda dell’enorme successo riscosso dal tour omonimo di quest’inverno, arriva finalmente il progetto d’insieme di tutti questi Nashvilliani resisi indipendenti dalle majors.
I loro albums, distribuiti per l’Europa dall’irlandese Round Tower, sono stati tutti accolti molto positivamente da pubblico e critica. Apre la Dead Reckoners Night proprio Kieran Kane. Molto atteso dopo lo splendido solo Find My Way Home, si è confermato songwriter di razza dotato di un country-feeling autentico e non convenzionale proprio con l’album Dead Reckoning (DR 001). La metà degli O’Kanes, una delle formazioni più popolari nell’ambito dell’alternative-country nella seconda metà degli anni ’80, è accompagnato dal produttore Harry Stinson, batteria, Alison Prestwood, basso, Fats Kaplin, accordion, violino, steel guitar, e dai suoi label-mates Mike Henderson e Kevin Welch, chitarre, e Tammy Rogers, violino e strumenti a corda. Si ha subito l’impressione di gustare autentica musica di matrice country dai migliori songwriters in circolazione.

La formula dell’auto-produzione li libera da qualunque compromesso commerciale e la qualità dei testi e dei suoni se ne avvantaggia in modo trasparente. La completa autonomia espressiva traspare subito dall’ispirato Kieran Kane, la sua I Desire Fire intensa e potente ha solide influenze rock con una strumentazione di stampo molto tradizionale ed un robusto supporto dei cori. Cryin’ For Nothing ci proietta in atmosfere più romantiche ed intimiste. Protagonista è Kevin Welch; le sue country-ballads non sono mai ballate e la sua magica e suadente voce è supportata da splendide soluzioni strumentali: di grande effetto l’uso dei violini e delle steel guitars.
Mike Henderson firma con Wally Wilson la ritmata ed ipnotica You Tell Me. Solido country che mischia sonorità elettro-acustiche e percussioni.
La chitarra di Henderson, anche se inserita in un contesto strumentale e corale più ampio, fa sempre la differenza. Kieran Kane, non esente da influenze folk, riprende il microfono per una sua song scritta con Jamie O’Hara, Rocky Road.

Country-yodel celtico con il supporto di violini, percussioni e splendide parti corali degli altri Reckoners. Kevin Welch firma ed interpreta un solido rock elettrico il cui incedere è ancora una volta punteggiato da una grande prova di accordion e violino. La song, dall’ossessivo ritmo nero e funk, è potente e robusta.
La prova vocale di Welch e la strumentazione sono in piacevole contrasto con il resto dell’album. Lo conferma subito l’acustica Always Will, scritta e cantata dal batterista e produttore Harry Stinson. Waiting For The Assassins ci ripropone lo straordinario Kevin Welch in veste di protagonista. Una song drammatica come dice il titolo e più vicina all’epico ‘western beat’ che caratterizza il suo songwriting.
Tammy Rogers, di cui ricordiamo l’ottima prova solista per questa stessa label, protagonista in molti brani grazie al suo violino, è qui relegata ad unica prova vocale, l’acustico folk Pearl Earrings.

Chiudono l’album Too Much Love, un ottimo rock vocale evocante nostalgia con Mike Henderson in evidenza anche alla chitarra, e When We’re Gone, Long Gone, struggente country ballad scritta ed intepretata da Kieran Kane. Sonorità elettro-acustiche valorizzate da arrangiamenti di sublime bellezza, sempre originali nella loro elegante purezza, si sposano ad atmosfere ricercatissime nella semplice linearità. Preziose parti corali arricchiscono le performance di ogni solista in un contesto che sprigiona armonia e gioia di suonare e stare insieme.
Nella notte della resa dei conti troviamo un prezioso biglietto da visita comune di artisti di un’intera label che sembrano distinguersi tanto per l’unità di intenti che per qualità dei valori espressi; per la partecipazione emotiva non meno che per la sensibilità ed il gusto. Dead Reckoning, una label che sembra essere una garanzia per i cultori della musica d’autore.

Dead Reckoning 007 (Singer Songwriter, 1997)

Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 21, 1997

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