Desert Rose Band – The Desert Rose Band cover album

Amanti del country DOC questo è il vostro disco!

Qualcuno ricorderà che The Desert Rose Band è già apparsa entusiasticamente sulle pagine di Hi, Folks! in una recensione relativa al Telluride Bluegrass Festival del 1986, che il gruppo chiuse, appunto, alla grande. Capeggiata da Chris Hillman (già con Byrds, Flying Burrito Bros., Manassas, ecc.) e Herb Pedersen (con Dillards, Emmylou Harris, John Denver), la Desert Rose Band può anche fregiarsi del talento di John Jorgenson, chitarrista emergente e versatile, a suo agio sia sulla Telecaster che sull’acustica, in un brano d’atmosfera, in uno swing o nel country rock. E di country rock e di atmosfere californiane il gruppo è vero specialista.

Il repertorio è omogeneo e perfettamente aderente alla tradizione country & western della costa ovest: cori puliti e perfettamente armonizzati, suono sofisticato e molto ‘acustico’, ricerca di brani d’atmosfera e di largo respiro. Nel disco troverete tutto ciò con grande dispiego di mezzi tecnici: ben registrato, l’album coglie il miglior sound della Desert Rose e il suo imperdibile feeling.

Certo, visto anche il carattere del personaggio, Chris Hillman la fa da mattatore sia dal punto di vista compositivo che come lead singer. Nessuno se ne dispiace poiché il vecchio Chris è sempre all’altezza della sua fama in entrambi i ruoli. A fargli da lussuosi secondi, il tranquillo Pedersen, che si conferma musicista di gusto e di indubbie capacità e il giovane Jorgenson, che fatica a trattenere la naturale esuberanza e le incredibili qualità tecniche che lo porterebbero forse persino ad offuscare il leader.

Completano la band tre session man di fama come il bassista Bill Bryson (con Ry Cooder nella colonna sonora di The Long Ryders), il batterista Steve Duncan (Ricky Nelson Band) e Jay Dee Maness (pedal steel con i Byrds di Sweetheart Of The Rodeo): un gruppo veramente coi fiocchi.

Difficile fare una selezione dei brani che sono tutti mediamente ad ottimo livello. Scegliendo il ‘meglio del meglio’, non avrei dubbi a mettere in evidenza One Step Forward ed Ashes Of Love i brani d’apertura dei due lati. Ma piace molto anche Time Between, quasi bluegrass, Once More classica ballata con magnifiche armonie vocali e Glass Hearts, un pezzo che potremmo, seguendo la moda del momento, classificare tra il new country.

Assolutamente imperdibile per chiunque segua la scena country-bluegrass, consiglierei questo disco a chi vuol acquistare un prodotto di qualità, cosa abbastanza rara di questi tempi.

Ultima considerazione sulle giacche del gruppo, con ricamoni: splendide (O.K lo so è questione di punti di vista ….): ma giuro che viste dal vivo mi attiravano da matti, contribuendo a rendere affascinante la band sul palcoscenico. Un motivo in più (se volete) per non farvi sfuggire questa profumata ‘Rosa del Deserto’.

Curb/MCA 5991 (Traditional Country, Bakersfield Sound, 1987)

Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 29, 1988

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