Dick Kimmel può essere sconosciuto solo a chi non si è mai interessato di old time; fra l’altro, è una vecchia conoscenza per i più vecchi abbonati a Banjo Newsletter, ai cui albori Dick Kimmel curava una rubrica intitolata Thumpin’. Le frequentazioni del nostro rispondono, o rispondevano, ai nomi di Tommy Jarrel, Andy Boarman, Mark Johnson. La sua carriera come banjoista, sia bluegrass che old time, è ormai pluridecennale. Non si tratta quindi del primo venuto, e si sente.
Abbandonato completamente il bluegrass, questo consumato professionista ci regala un disco di squisito old time, mostrando una notevole astuzia nel proporre in modo efficace un tipo di musica che ha sempre trovato notevoli difficoltà al di fuori della ristretta cerchia di appassionati.
Innanzitutto, evita di dare al suo lavoro un’impostazione didattica (così frequente nel settore, e spesso pedante, oltre che pretesto per proporre mattoni non comuni).
Evita anche di riprodurre in modo pedestre stili e suoni antichi ed oscuri (“fino a riprodurre i graffi sul disco”, come si diceva di un gruppo monumentale che qui non voglio nominare), per presentarci musica per il puro piacere di suonarla ed ascoltarla.
Con un’astuta selezione di tempi e di atmosfere la noia non sfiora mai l’ascoltatore. Le tracce sono diciassette, di cui solo quattro presentano il banjo solo. Le restanti presentano il suono clawhammer in un contesto a volte old time, a volte bluegrass.
Ci sono alcune canzoni cantate, tra cui segnalo una carinissima Turkey In the Straw; tre pezzi originali (su un disco di old time non capita spesso); pochi fiddle tune in stile tradizionale, banjo/fiddle, e parecchi pezzi eseguiti con una banda completa, di quattro o cinque elementi e tanto di contrabbasso. Un po’ alla Mark Johnson, senza però mai tradire il suono nella sua più pura accezione tradizionale.
Voci e strumenti sono sempre impeccabili: nessun problema, mai, di intonazione, nelle voci o negli strumenti, suoni puliti e ben registrati; e otto pagine di note di copertina, il che, diciamolo, non fa male.
A meno che non siate di quelli che hanno bisogno di una batteria per battere il piede, pensateci bene prima di lasciarvi sfuggire un disco come questo.
Copper Creek CCCD-0115 (Bluegrass Tradizionale, 1998)
Aldo Marchioni, fonte Country Store n. 56, 2001