Scomparsa recente e dolorosa, Arthel ‘Doc’ Watson (1923-2012) è universalmente conosciuto come uno dei maestri, appartenenti alla seconda generazione di musicisti incisi, della chitarra flatpicking in old time music e oltre. A tempo debito mi era stato chiesto un tributo alla figura dell’uomo e del musicista per il numero di luglio del mensile Suono ma ho declinato l’invito, non me la sono sentita; Maurizio ‘Dr. Feelgood’ Faulisi, con due pagine gonfie di amore ed ammirazione (e certamente anche sofferte), l’ha commemorato molto meglio di quello che avrei saputo fare io.
Affascinati dalla sua perizia strumentale e dalla sua non comune capacità di entertainer allo stato puro (assolutamente indispensabile in ogni e qualsiasi discoteca il doppio album On Stage, registrazione storica ed impareggiabile dal vivo in compagnia dello sfortunato figlio Merle, anch’egli chitarrista d’eccezione, specie nella ‘slide’), spesso ci si scorda che Doc è anche in possesso di un immenso bagaglio tradizionale e popolare appreso alla fonte, avendo avuto tra l’altro la fortuna di nascere e vivere in un’area, la Carolina Settentrionale, particolarmente ricca di musica e di musicisti maestri nei loro rispettivi strumenti.
Pierangelo Valenti, fonte Suono, 2012