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Finalmente! A distanza di una decade possiamo mettere le… orecchie su due perle di cowboy music e western songs in veste digitalizzata e rimasterizzata. L’oggetto di cotanta libidine acustica (va bene, adesso basta) è la riedizione in CD (box set da due dischetti) di due albums usciti solo in veste di cassetta, rispettivamente nel 1986 e 1987, a cura della Sevenshoux Records di proprietà di Don Edwards (attualmente l’unica – e remota – possibilità di reperire l’edizione originale è di contattare direttamente Don ) che, all’epoca, prevedevano altrettanti libretti comprendenti i testi delle relative canzoni, uno dei quali addirittura illustrato da quel grande artista del carboncino western che risponde al nome di Bob Moline.
Ad onor del vero queste erano le informazioni che l’etichetta Shanachie aveva diramato alla stampa nell’annunciare il suo accordo distributivo con la neonata etichetta western Western Jubilee Recording Company, fondata dal manager Scott O’Malley con la collaborazione di Dane Scott ed altri personaggi entusiasti dell’ampio patrimonio di western songs e cowboy music tipico dell’Ovest Americano (della scuderia WJRC fanno già parte, oltre allo stesso Don Edwards, anche i grandissimi Sons Of The San Joaquin).

Diciamo ‘erano’ in quanto, a ben guardare, non si tratta di una pura e semplice operazione di ristampa, bensì dodici dei trentadue brani compresi risultano inediti a tutt’oggi nella produzione del nostro Don, ma andiamo con ordine.
Il primo dei due CD si apre con un originale a firma Don Edwards (anche se la melodia è quella di Little Joe The Wrangler), intitolato The Ballad Of Jack Thorp. Tributo al noto storico del folklore western Nathan Jack Thorp, che agli inizi del 1900 aveva rinunciato al lavoro di mandriano in Texas per dedicare la sua vita a ricercare e preservare le canzoni dei cowboys, era già apparsa sulla cassetta Songs Of The Cowboy del 1986, ma con il titolo di The Ballad Hunter.
Dalla stessa fonte provengono anche la classica The Old Chisholm Trail e Whopee Ti Yi Yo, entrambe tratte dall’infinito patrimonio dei cosiddetti ‘traditionals’.
The Pecos River Queen, firmata ancora da Jack Thorp (per il testo e messa in musica da Don Edwards), risulta il primo inedito vero e proprio. Melodia fortemente influenzata dalle sonorità della tradizione folk western, narra le gesta di Patty Moorehead, una cowgirl soprannominata ‘la Regina del fiume Pecos’ per l’abilità con la quale si destreggiava nei compiti quotidiani della vita del ranch.
Cowboy Jack, un altro prezioso frutto del folklore popolare, ci era sconosciuta nella versione di Don, ma non certo in quella di altri interpreti di altrettanto rispetto, fra i quali ricordiamo R.W.Hampton. Ennesimo resoconto dell’amore imperituro della fanciulla di turno per il suo bel cowboy, che decide di ritornare da lei dopo averla abbandonata, ma solo per essere informato della sua morte nell’attesa del di lui ritorno. Don ci fornisce un’interpretazione accorata, ben supportata da un valido lavoro di chitarra acustica.

Anche Chopo e Zebra Dun (con Don impegnato al banjo) provengono dalla cassetta del 1986, mentre Patonio, che figura come traditional, basa la melodia sugli accordi dell’arcinota Sweet Betsy From Pike, mentre il testo narra le gesta eroiche di un cowboy e del suo cavallo conosciuto come ‘l’orgoglio della prateria’.
Interessante vedere come esista un altro brano, dedicato anch’esso ad un nobile destriero ed al suo cavaliere, intitolato Patonia, ma che presenta testo e melodia diversi. Ne troviamo una versione nel CD Cowboy I di Alvin Crow & The Pleasant Valley Boys (Broken Spoke Records NR 18895).
Sam Bass e la celeberrima Streets Of Laredo (nota anche con il titolo di Cowboy’s Lament) provengono dalla seconda cassetta, quella Guitars & Saddle Songs datata 1987, mentre ritorniamo al 1986 con Night Herding Song (di Harry Stephens) e la già citata e tristissima Little Joe The Wrangler.
E’ doveroso spendere alcune parole per un’altra delle canzoni che hanno reso celebre la figura più eroica di tutta la storia americana, quella del cowboy. Composta dal solito Jack Thorp, narra la storia di un ragazzino orfano di madre e fuggito dal padre e dalla matrigna che lo aveva preso in odio. Incontrato un gruppo di cowboys al seguito di una mandria, il piccolo vagabondo Joe si offre di svolgere qualunque lavoro, pur ammettendo di non sapere assolutamente niente dell’arte del mandriano.

Il boss della mandria prova un’istintiva simpatia per il giovanetto – chi non si sarebbe lasciato intenerire – e lo prende nel gruppo. Dopo qualche tempo, la squadra di cowboys si trova a dover fronteggiare una delle insidie più temute del viaggiolungo la pista: la stampede, fuga incontrollata – ed incontrollabile – del bestiame impaurito. Il piccolo Joe, convinto di aver ormai appreso tutto ciò che c’è da sapere sulla vita del cowboy, cerca di raggiungere il longhorn capo-branco per farlo deviare, ma così facendo trova una morte orribile allorquando il suo cavallo inciampa ed egli finisce travolto dagli zoccoli della mandria impazzita.
Il prosieguo di questa storia lo troviamo nella seguente Little Joe The Wrangler’s Sister Nell, che narra le vicende della sorella gemella del povero Joe, allorché ella si imbatte nello stesso gruppo di cowboys al seguito della mandria del ranch Circle Bar ed arriva a scoprire la sorte del suo povero fratello. Musicalmente supportata dalla stessa melodia, la narrazione raggiunge momenti di elevata drammaticità, che culminano negli sguardi che i cowboys si scambiano quando capiscono, per uno scherzo amaro della sorte, di trovarsi di fronte la sorella del loro sfortunato e giovanissimo compagno.
Come Little Joe The Wrangler’s Sister Nell, anche Railroad Corrali rientra nei ripescaggi dalla cassetta del 1987, mentre gli ultimi due brani, The Pecos Stream e What’s Become Of The Punchers risultano inediti. Solitaria e tradizionale la prima, porta invece la firma congiunta di Thorp ed Edwards la seconda. Svolgimento molto lineare e rispetto dei canoni che hanno reso grande il filone della musica popolare dell’Ovest americano.

Il secondo CD si apre con un tributo di Don a se stesso, quel Minstrel Of The Range che è divenuto ormai il suo inseparabile nomignolo. Il brano era già apparso nella cassetta del 1987 e qui lo ritroviamo ripulito e rimesso a nuovo.
The Long Road West è una poesia western di H. H. Knibbs, che il nostro Don ha messo in musica, come già aveva operato con i testi di Jack Thorp.
Miss Aledo è invece una vecchia ballata, questa volta a firma di Ray Reed ed originariamente contenuta nella cassetta intitolata Ray Reed Sings Frontier And Cowboy Songs, edita nel 1992 in una lussuosa confezione edita dallo Smithsonian Institute con il numero di catalogo 05329.
Riding già compariva nella cassetta Songs Of The Cowboy e recava la firma di Don per la parte musicale, mentre il noto poeta western Charles Badger Clark era responsabile del testo.
Alongside The Santa Fé Trail è riesumata dal 1987 e rivede Don accompagnarsi al banjo. Wandering Cowboy figura come brano tradizionale e la melodia da sola la dice lunga sulla provenienza rigidamente legata al retaggio folkloristico della stessa. Interessante segnalare come la performance di Don Edwards comprenda qui uno dei rari esempi di yodel del nostro, piuttosto moderato invero.
The Strawberry Roan, a firma di un altro dei mostri sacri western Curly Fletcher, vanta uno stuolo di covers e narra le gesta di un roano color fragola che aveva causato molti grattacapi a numerosi cowboys che avevano tentato di cavalcarlo e pare fosse in grado di “…girarsi nello spazio di una moneta da un nichelino e di dare anche qualcosa di resto…”.

The Glory Trail rientra nel novero degli inediti e porta ancora la firma di Charles Badger Clark. Brano essenziale e decisamente sobrio nel suo incedere, resta interessante, ma poco aggiunge al peso specifico dell’opera in questione.
I’d Like To Be In Texas For The Round-up In The Spring, tratta dalla prima delle due cassette originali, è un brano facilmente memorizzabile, ma la versione che Don ne darà nel suo CD Songs Of The Trail del 1992 (Warner Western 26933-2) è assolutamente ineguagliabile: ascoltare per credere!
Doney Gal è recuperata dal progetto del 1987, mentre altri due brani della prima cassetta sono ora riproposti in veste di medley: Chant Of The Night Songs a firma dello stesso Don Edwards ed il classico The Master’s Call, opera dello scomparso e grandissimo Marty Robbins.
After The Round-up, un altro inedito a tutt’oggi, porta la firma di D. J. O’Malley, autore della celeberrima When The Work’s All Done This Fall. Lunga quasi cinque minuti, la narrazione ci riporta a brani di testo già compresi nel pezzo suddetto. Musicalmente si snoda sui binari acustici di una semplice chitarra, saggiamente pizzicata dalle abili dita dello stesso Don Edwards.
Rounded Up In Glory, dalla raccolta del 1987, si veste delle atmosfere gioiose di un gradevole country-gospel che canta del momento del grande raduno che avverrà in cielo al momento del Giudizio Universale.
L’inedito tradizionale Philosophical Cowboy e l’ultima collaborazione The Old Cow Man, ad opera Charles Badger Clark e Don Edwards, chiude in bellezza questo fondamentale cofanetto. I profumi western blues della prima si fondono agli umori più prettamente folklorici della seconda, che vedrà la luce anche nel CD di Don Goin’ Back To Texas del 1993 (Warner Western 45323-2). Proprio dal testo di questa possiamo estrarre un passo che magnificamente riassume l’approccio di Don Edwards alla musica che ama: “…I thank the Lord I wasn’t born no later than I was…”.

Possiamo dunque trarre le conclusioni dall’ascolto meditato di questo cofanetto: laddove, per certi versi, è vero che il solo accompagnamento strumentale di una chitarra acustica e di un banjo potrebbe risultare eufemisticamente essenziale e scarno, è altrettanto doveroso tenere ben presente il valore di documento fokloristico al quale questo progetto assurge e come tale, è giusto preservarlo nella sua versione la più vicina possibile a quella probabilmente originale.
Di indubbio valore collezionistico, il box ci permette di riappropiarci di brani altrimenti irreperibili altrove e di ascoltare ancora una volta la voce del più autorevole studioso e ricercatore di brani appartenenti alla tradizione orale del cowboy: Don Edwards, The Minstrel Of The Range.

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 47, 1999

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