Doo Wop Corner - The Five Royales

Importante tassello nell’evoluzione del rhythm’n’blues vocale a cavallo tra anni quaranta e cinquanta, non meno influenti di Clovers, Dominoes, Larks o Robins nei confronti delle nuove generazioni di gruppi rhythm’n’blues, i Five Royales adattano la loro vocalità gospel ad una trama musicale fortemente blues.
La storia inizia a Winston-Salem nella Carolina del Nord quando, nel 1943, il cantante, chitarrista e songwriter Lowman ‘Pete’ Pauling, dotato di talento davvero fuori dal comune e l’eccellente tenore Johnny Tanner, si uniscono al gruppo gospel dei Royal Sons di cui fanno parte il fratello di Pauling, Clarence (che lavorerà nei sessanta alla Motown come produttore ) e William Samuels; altri membri vanno e vengono.
All’inizio degli anni cinquanta, epoca in cui firmano un contratto con la Apollo, accanto a Lowman Pauling e a Tanner ci sono Jimmy Moore, Johnny Holmes, Obediah Carter e Otto Jeffries.

Per l’etichetta di Bess Berman i Sons incidono alcuni brani di taglio gospel, come Let Nothing Separate Me, composta da Pauling e cantata da Tanner.
Dopo aver deliziato i credenti per anni nelle chiese del sud, tentano con qualcosa di diverso e nel 1951 cambiano nome in Five Royales, mentre fa il suo ingresso Eugene Tanner (fratello di Johnny) e se ne va Holmes; il tempo di un paio di singoli (il secondo, You Know I Know/Courage To Love, settembre 1952, diviene un hit locale) e balzano in testa alle classifiche con Baby Don’t Do It, un brano ritmato e sensuale adatto alla loro carica blues (nel gennaio 1953 la canzone sale al numero uno delle classifiche r&b e resta nelle charts per sedici settimane), confermata poco più avanti da Crazy Crazy Crazy e dalla allusiva e provocatoria Laundromat Blues.
Alla metà del ’54 firmano per la King, che li ospita per tutto il decennio e per la quale sfornano parecchi gioielli, spaziando entro un’ampia gamma di soluzioni stilistiche e mettendo in luce un’invidiabile versatilità. E’ il caso di brani come la trascinante Monkey Hips And Rice (1954) o l’ironica Mohawk Squaw (1955), le cui classiche armonie doo-wop poggiano su strutture tipicamente r&b, della dolcissima When I Get Like This o della blueseggiante Get Something Out Of It (1956), recante qualche venatura gospel.

Ma è anche il caso della bellissima Someone Made You For Me (composta dal vecchio produttore dei tempi dell’Apollo, Henry Glover), impreziosita da un bel lavoro d’organo e da un canto che anticipa di qualche lustro il soul, di Tears Of Joy, Think, ripresa da James Brown che a loro si ispirerà per i suoi Four Flames (negli anni novanta farà anche parte dell’album Wandering Spirit di Mike Jagger), Dedicated To The One I Love, futuro successo per Shirelles e Mama’s And Papa’s, per la cui stesura, Pauling aveva usato come base una canzone dei Casanovas (I Don’t Want You To Go, composta da Chester Mayfield, ex-membro occasionale dei Royal Sons; anche i Casanovas fecero parte della scuderia Apollo), Do The Cha Cha Cherry, Tell The Truth e del potente rock’n’roll The Real Thing, pubblicato alla fine del ’58, pezzo dotato di forte intensità corale.

Due anni più tardi i ‘five’ lasciano la King per passare alla Home Of The Blues e poi l’anno
seguente alla Vee-jay, dove lasciano consistente traccia con Help Me Somebody, pezzo dalle intense venature soul (già inciso a suo tempo per l’Apollo).
Il gruppo però comincia pian piano a disintegrarsi fino a sciogliersi definitivamente nel 1965.
Nel 1974 si registra la morte di Lowman Pauling, l’uomo che seppe influenzare chitarristi del calibro di Johnny ‘Guitar’ Watson e nei confronti del quale Steve Cropper dei Booker T and Mg’s dichiarerà sempre la sua riconoscenza.
Più tardi, negli anni novanta, grazie all’interessamento di alcuni appassionati, verrà dedicata ai Five Royals una strada di Winston-Salem, mentre Johnny Tanner seguita a cantare nel coro della chiesa, rifiutando qualsiasi contatto con la musica ‘secolare’ e dichiarando il suo passato con il glorioso gruppo come “un libro chiuso”.

The Five Royales “TOP 100 di Billboard”
Think – 5/8/57 – 12 settimane – 66^ posizione
Dedicated to the one I love – 23/1/61 – 4 settimane – 8^ posizione

DISCOGRAFIA GENERALE
LP originali e ristampe
The rockin’ Five Royales – Apollo 488 (1956)
Dedicated to you – King 580 (1957) – Sing 658 (1988)
The Five Royales sing for you – King 616 (1959) – Sing 616 (1987)
The Five Royales – King 678 (1960) – Sing 678 (1988)
24 all time hits – King 955 (1966)
Roots of soul – Charly 1096 (1985)

Antologie CD
Monkey hips and rice – Rhino (1994) 2 CD
The real thing – Eagle (1998)
Allright – the Apollo recordings – Westside (1999)

FORMAZIONE
Lowman Pauling — basso (voce) e chitarra
Johnny Tanner — lead
Jimmy Moore — tenore
Obadiah Carter – tenore
Eugene Tanner – baritono

Roberto Giuli, fonte Jamboree n. 55, 2006

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