Doo Wop Corner - The Ravens

Doo Wop Corner – The Ravens. Primi tra i gruppi vocali di rhythm’n’blues assieme agli Orioles, i Ravens alla fine degli anni quaranta, contribuiscono in maniera decisiva all’evoluzione del genere; primi anche tra i gruppi che per il nome si ispirano ad un volatile, inaugurando una sorta di ‘bird-craze’.
Le influenze che animano la musica dei Ravens, vanno dal jazz al gospel al blues, ma anche ai gruppi prebellici (Charioteers, Mills Brothers, Ink Spots, Delta Rhythm Boys); ne fuoriesce un sound unico, in grado di colpire favorevolmente anche il pubblico bianco, un qualcosa di apparentemente morbido, ‘smooth’ (come la tonalità dell’incredibile basso di cui sotto), su stesure spesso orientate verso un boogie tipico del periodo immediatamente post bellico.
Lo straordinario basso Jimmy Ricks (1924/1974), il baritono Warren Suttles, insieme ai tenori Ollie Jones (Henry Oliver Jones, 1923/1990) e Leonard Puzey, formano il quartetto originale ad Harlem nel 1945.

L’anno seguente debuttano dal vivo e incidono un primo 78 giri per la Hub, Honey (alcuni dei brani Hub saranno reincisi per la King qualche anno più tardi), seguito immediatamente da altri due singoli, il migliore dei quali My Sugar Is So Refined (scritta da Dec Lippman), dopo del quale Jones lascia (farà parte dei Blenders e poi dei Cues) per essere sostituito da Maithe Marshall, che arricchisce le armonie del gruppo con il suo vibrante falsetto.
Le prime soddisfazioni arrivano con il contratto siglato per la National (di proprietà di Albert Green), dove tra il ’47 e il ’50 producono alcuni singoli di gran pregio, in cui spesso è messo in risalto l’interessante gioco di chiaroscuri tra falsetto e basso, dividendosi tra cover di standards, Old Man River, Summertime, September Song e White Christmas (ispirata a quella dei Sentimentalists, servirà da base per la celebre versione dei Drifters nel 1954), una fedele riedizione dell’hit degli Orioles It’s Too Soon To Know (più blueseggiante per la verità; per il gruppo di Sonny Til è il numero uno, mentre i Ravens si accontentano di un modesto undicesimo), nonché ballate cristalline come Once In A While e soprattutto Count Every Star.
Quest’ultimo è il primo grande successo del gruppo e forse uno dei primi brani doo-wop in senso stretto.

Prima dell’ultimo singolo National, Louis Heyward occupa il posto di Warren Suttles e alla fine del 1950 i Ravens firmano per la Columbia, che pubblica alcuni loro brani per l’affiliata OKeh.
Un nuovo contratto per la Mercury l’anno seguente, inaugura una lunga serie di defezioni-sostituzioni, che comunque non intaccano ancora di molto il potenziale del gruppo.
Jimmy Stewart (del quale l’anno seguente Louis Frazier prenderà il posto) rimpiazza Leonard Puzey, mentre Maithe Marshall, che va a formare i Marshall Brothers, è sostituito dal tenore Joe Van Loan. Con la Mercury rivedono dopo tempo le classifiche grazie a Rock Me All Night Long, mentre Jimmy Ricks alterna l’attività di gruppo con quella solistica (nel 1956 opterà definitivamente per la seconda).
E’ David ‘Boots’ Bowers a prenderne idealmente il posto all’interno di una nuova edizione dei Ravens, insieme con Van Loan e due suoi fratelli, Paul e James.
Gli ultimi brani degni di nota sono A Simple Prayer e una bella cover di Dear One degli Scarlets (1957), incisa per la Argo/Checker.

I Ravens, come molti altri nati artisticamente durante il decennio precedente, non reggono l’urto del rock’n’roll e durante gli anni sessanta e settanta si riformano saltuariamente in occasione di spettacoli dal vivo; non sarà mai il gruppo originale però, piuttosto la sigla rilevata da Nat Margo, loro road manager, che si accorda a tal proposito con Jimmy Ricks.
0llie Jones e Maithe Marshall entrano a far parte in tempi diversi degli Ink Spots; più tardi 0llie si unisce ai Cues e diviene songwriter di un certo successo (firma, tra le altre cose, Send For Me per Nat King Cole).
Quanto a Leonard Puzey, salterà ‘di palo in frasca’, unendosi occasionalmente a Cadillacs, Orioles e Hi Hatters.
Louis Heyward, dal canto suo, prenderà posto in seno ai Chesnuts e diverrà un apprezzato dj a Philadelphia e New Orleans. Jimmy Ricks incide da solo per parecchie etichette, tra cui la Atco, la Decca e la Jubilee (l’ottimo album Tell Her You Love Her) e all’inizio degli anni settanta effettua, insieme a Joe Van Loan, un tour con Benny Goodman (con il quale si era già esibito nel 1950).

FORMAZIONE
Ollie Jones – Tenore
Leonard Puzey – Tenore
Warren Suttles – Baritono
Jimmy Ricks – Basso
Jones viene quasi subito sostituito da Maithe Marshall. Nel 1950 Louis Heyward prende il posto di Suttles.

Non esistono dischi di stampa italiana

Roberto Giuli, fonte Jamboree n. 53, 2007

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