Doyle Lawson ha il difetto, od il pregio, di riuscire a farci rimanere affezionati: anche se continuiamo a dire che questo disco è l’ultimo che compriamo tanto sappiamo già cosa fa e farà, sempre ci ricaschiamo, ed ogni sua uscita è subito sul nostro lettore, divenendo per noi un’avventura sempre nuova e sempre gratificante! Come già detto altre volte, l’ascolto dei DL&Q provoca dipendenza!
Ed è con la frustrante sensazione di aver davanti uno dei migliori che veniamo travolti dagli impetuosi e prepotenti cori dell’iniziale Sadie’s Got Her New Dress On. Ecco, quello che cattura sempre e più di tutto sono gli impasti vocali, veri protagonisti del suono targato Quicksilver: non per niente da ben sette anni sono il miglior gruppo vocale per la IBMA. Voci tra le quali è sempre di più in primo piano quella del chitarrista Jamie Dailey, un’altra delle grandi scoperte e valorizzazioni di Lawson.
Il disco è nello stesso tempo vario ed omogeneo, con una sapida alternanza di brani dalle sensazioni gustative più immediate con altri da tenere di più sul palato, ma sempre in ogni modo stuzzicanti e succulenti, così come di brani più infuocati (vedi Mississippi River Let Your Water Flow davvero trascinante come un fiume in piena o gli attorcigliamenti di Tulsa Turn-A-Round) con altri più tranquilli, tra bluegrass e pezzi di provenienza country.
Una particolare menzione va riservata ai due pezzi finali, che poi è uno solo, Can You Hear Me Now, dall’architettura musicale insieme umile e maestosa. Di questo pezzo a firma di Tom e Dixie Hall ne sono proposte due versioni, una attuale e l’altra, giustamente sottotitolata Retro 1938, a ricreare il graffiato e crudo suono di un vecchio 78 giri. Piacevole, forse più che un semplice divertissement… ma noi al buon Doyle concediamo volentieri questo capriccio.
Rounder 610588 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Gospel, 2007)
Claudio Pella, fonte TLJ, 2008