Eliza Neals - Black Crow Moan cover album

Come già osservato in passato, è quasi inevitabile che il blues che nasce da Detroit attinga copiosamente al potente rock della ‘Motor City Madhouse’ (riprendendo il titolo di un celebre brano di Ted Nugent): per il suo nuovo lavoro Eliza Neals ha saputo coniugare elegantemente queste due anime che talora sembrano prendere direzioni opposte. Prima di tutto si è avvalsa di collaboratori di prim’ordine, a partire da Joe Louis Walker: possiamo apprezzare la sua voce nel brano che dà il titolo del CD, in risposta al canto di Eliza, dove i toni drammatici e intensi affrontano tematiche quanto mai attuali, come l’isolamento, la solitudine e la disperazione che ne deriva. I due sono anche gli autori dell’elegante The Devil Don’t Love You, che sa raccontare una classica vecchia storia di blues con quel tocco moderno, con l’accattivante duetto nel ritornello e quella spruzzata funky del chitarrista niente affatto male. Altro elemento di spicco è il chitarrista Howard Glazer, protagonista nelle due tracce successive: Watch Me Fly è una rock ballad di quelle che restano, pennellata da un assolo di pregio, come d’altronde in River Is Rising sa creare un sottofondo di buona fattura.

La chitarra di Mike Puwal guida invece i prime due brani, carichi di elettricità: Don’t Judge The Blues presenta una superba prova della cantante, inserendo anche un tocco vintage che non guasta, su una ritmica guidata da grancassa e battito di mani; invece in Why You Ooglin’ Me? il tempo rallenta per un interessante slow in Chicago style. Il tocco della sua chitarra si fa inizialmente più discreto nell’accattivante Run Sugar Run, tipico rock americano guidato dal piano di Eliza, ma altresì da un assolo sulla sei corde capace di lasciare il segno. Ultimo chitarrista coinvolto nel progetto è Derek St. Holmes, nome spesso associato al già citato Ted Nugent, ma la sua fama di hard rocker è qui lasciata da parte, come testimonia il suo tocco dolcissimo in Never Stray, una ballata d’amore che vede nuovamente in risalto il piano della Neals, mentre la sua voce diminuisce di potenza, ma certamente non di intensità. Lo stesso affiatamento fra i due offre una superlativa interpretazione di Ball And Chain, unica cover del dischetto, mentre l’allegro shuffle della divertente Hey, Take Your Pants Off regala una sorta di spensieratezza, che quasi invita a ballare, chiudendo un ottimo album in cui le qualità di Eliza Neals vengono confermate.

E-H 051497162986 (USA)(Blues, Roots Rock, Blues Rock, 2020)

Luca Zaninello, fonte Il Blues n. 151, 2020

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