Emma Hill - Meet Me At The Moon cover album

A breve distanza da Clumsy Seduction, disco che l’aveva fatta conoscere tra gli appassionati del lato folkie del panorama americana e alternative country, ritorna Emma Hill, cantante poco più che ventenne proveniente dall’Alaska ma che si è presto proposta sulla scena di Portland, Oregon, con i suoi Gentlemen Callers, band ridotta all’osso, contrabbasso, batteria e pedal steel/banjo, ma capace di supportarla con intelligenza e gusto.
Meet Me At The Moon ci ripropone una vena molto intimista, accorata, sincera e capace di evocare lo spirito bucolico ma talvolta agrodolce della vita rurale. Gli arrangiamenti, prettamente acustici, sottolineano in maniera sostanziale uno script già maturo, nonostante la giovanissima età della protagonista, aggiungendo qua e là un piano, una viola, un cello o più spesso una eccellente pedal steel guitar nelle mani di Bryan Deste, altrettanto a proprio agio quando si cimenta al banjo. I punti di riferimento sono molteplici, dalle autrici canadesi Kathleen Edwards e Sarah Harmer alle Be Good Tanyas e talvolta ai Whiskeytown più acustici ed introspettivi, giocando su sensazioni delicate e malinconiche. Le melodie sono spesso intriganti e colpisce quanto sia fertile l’ispirazione di Emma Hill per far si che possa proporre in meno di un anno due raccolte di canzoni così intense.

L’apertura affidata alla title-track Meet Me At The Moon, I Don’t Want To Hang Around, I’ll Never Be Her impreziosita dal pianoforte di Mont Chris Hubbard e dalla chitarra elettrica di Matt Hopper, The Keeper, Apologies, All That Might Have Been, Let’s Laugh About It pervasa da un’aura pop che emerge anche in altri momenti del disco e I Will Never Let You Go sono i momenti che più rimangono impressi nell’ascoltatore, significativi esempi del songwriting di Emma Hill, un’artista meritevole di essere apprezzata da tutti coloro che amano la canzone d’autore di ispirazione folk.
Sia questo Meet Me At The Moon sia il precedente Clumsy Seduction non sfigurerebbero accanto ai dischi dei musicisti citati in precedenza.

Kuskokwim/Shut Eye (Alternative Country, Folk, 2011)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2011

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