Nonostante l’utilizzo del classico marchio del gruppo in copertina, con tanto di aeroplano ad elica disegnato per l’occasione, Flying High non si può considerare un album dei Burritos. Siamo di fronte solo ad alcune demo cui una sconosciutissima label californiana, la JB Records di Oxnard, per ricavarne un intero album ha affiancato dei motivi in qualche modo già editi.
L’album è messo insieme però bene, bisogna riconoscerlo, amalgamato con un certo gusto (e furbizia), senza che i pezzi nuovi (siamo nel ‘78) e quelli vecchi (si va indietro fino al ‘70) bisticcino tra loro, in una parola risulta piacevole e godibile. Andava però onestamente accreditato al solo Guilbeau, che è indiscusso protagonista, essendo quasi sempre lead vocalist e autore di sei pezzi su dieci (non è sufficiente aver scritto featuring Gib Guilbeau).
I brani più interessanti sono senz’altro quelli d’apertura, gli unici che si possono attribuire direttamente al gruppo: Ridin High, deliziosa ballata tipicamente country di C. Morgan e Just Want To Love You, motivo abbastanza aggressivo di Guilbeau con un sostanzioso impasto corale. Si sentono infatti chiaramente Gib alle harmonies, Sneeky Pete alla pedal steel (occhio ai suoi guizzi acidi sul finale del secondo brano) e Skip Battin al basso (e forse anche al piano). Difficile identificare invece il cantante che non è né Greg Harris né Robb Strandlund, se teniamo conto della data della presumibile registrazione, mentre il batterista potrebbe essere Ed Ponder.
Inediti sono poi When The Morning Comes, Bayou Bayou, due motivi di Guilbeau dal ritmo semplice e orecchiabile e Shangaloo, rock & roll made in Louisiana di T. Burford. Riguardo ai primi l’unica presenza certa è quella di Gib (i suoi accompagnatori potrebbero essere gli Swampwater o si tratterebbe di session del ‘79), per il terzo le cose sono anche più complicate… Quanto al resto, Fiddle Man, Bonsoir Blues e Alberta Alberta provengono dall’album di Guilbeau pubblicato lo scorso hanno dall’Alshire (e registrato nel ’74 con session man di Nashville); Home Of The Blues appare già nell’LP, sempre di Guilbeau, Toc Tappin Music della Shiloh (perciò è Clarence White a suonare lo String Bender); Let Your Mind See non è altri che Look Out Your Window del primo LP degli Swampwater.
Un album non perfettamente legale quindi (è rimasto nascosto per più di un anno e quando si è saputo della sua esistenza si è temuto, e non senza motivo, fosse un bootleg), con dei vuoti ancora da riempire, tuttavia spunti interessanti specie per i fans dei Burritos (nonostante tutto). Le copie disponibili non sono certamente tante ed è perciò destinato a diventare un collectors item. Gli appassionati sono avvertiti.
JB (Country Rock, 1980)
Raffaele Galli, fonte Mucchio Selvaggio n. 32, 1980