Nuovo album del quartetto del Colorado, questo Ramblin’… non si discosta molto dai precedenti, anche se la band si premura di riconoscere, nelle note di copertina, molte delle diverse influenze da cui la musica del CD discende. Ci troviamo tutti e i loro fratelli, quindi possiamo dedurre che la musica sarà la ‘solita’ musica dei Front Range… La quale, per chi di voi ancora non li conosce, si basa fondamentalmente sulla bella voce del chitarrista Bob Amos, che ben si lega col tenor del mandolinista Mike Lantz e col baritone del contrabbassista Bob Dick, e sulle canzoni, da discrete a belle, dello stesso Amos. Il tutto ha fatto loro vincere un Award della IBMA nel ’95 per migliore album gospel, il che dice molto.
Sul versante negativo non apprezzo il banjo di Ron Lynam, per me molto privo di gusto e, purtroppo, spesso carente nel timing sui pezzi medio-lenti. E’ infatti su questi che, sempre a mio parere, la band rende al meglio, grazie all’abbandono del banjo in favore di una seconda chitarra e, fatto più determinante, all’abilità vocale dei ragazzi. Canzoni belle qui ce ne sono, delicate ballate e struggenti canzoni d’amore, ma purtroppo i nostri hanno anche incluso una title track che ha poco significato, come tutti i blues (questo di Robert Johnson) quando vengono snaturati nel tempo, un paio di originali poco memorabili, uno strumentale semi-celtico ben suonato ma non di presa, un classico western swing non abbastanza sanguigno (opinione mia, chiaro), e una Body And Soul evitabile (milionesima cover…).
Non vorrei esprimere un giudizio negativo, ma sono convinto che i Front Range possano produrre qualcosa di molto migliore. Regolatevi…
Sugar Hill 3861 (Bluegrass Moderno, 1997)
Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 38, 1997