Garth Brooks - Scarecrow cover album

Archiviato l’ambizioso progetto su Chris Gaines, sorta di suo alterego soul rivelatosi un mezzo fallimento dal punto di vista commerciale (anche se a noi non era per niente dispiaciuto), il vecchio Garth smette abiti e look da rockstar per indossare nuovamente cappellone Stetson e stivali Justin, a lui probabilmente più confortevoli. Quindi, insinuando nel pubblico il dubbio che questo Scarecrow possa essere l’ultimo album della sua folgorante carriera (ma c’è qualcuno che ci crede?) Mr. Brooks ripresenta la formula classica di quel country crossover che tanta fortuna gli ha portato in oltre dieci anni di attività.

Non solo: raduna i suoi più importanti amici artisti (da Trisha Yearwood a mezzi New Grass Revival passando per George Jones e Jerry Douglas) e piazza lì una dozzina di brani che lasciano ancora una volta di stucco persino i suoi più accaniti detrattori. Il ragazzo potrà essere burino quanto si vuole, ad alcuni pure antipatico: ma quando si tratta di fare Country Music (già, proprio con la lettera maiuscola) allora, ladies and gentlemen, Garth non teme concorrenza.

Ascoltate la convincente ballad up-tempo in apertura (Why Ain’t Running), lo straordinario duetto con George Jones (Beer Run) per non parlare della sensazionale Don’t Cross The Mexico in pieno stile New Grass Revival. Non ce n’è per nessuno: voce perfetta, arrangiamenti calibratissimi, varietà stilistica, tecnica strumentale, melodie azzeccatissime. Se non fosse per quello sguardo non propriamente da aquila, Garth potrebbe passare per un musicologo, colto e scientifico, abilissimo nell’assemblare i diversi stili, suoni e climi musicali dell’universo country in maniera assolutamente esemplare. Come dimostrano l’elegantissima Thicker Than Blood (ispirata allo stile del suo grande idolo James Taylor), l’impeccabile new country di Rodeo Or Mexico, la struggente The Storm, la rockeggiante Squeeze Me In (in duetto con la magnifica Trisha). Una vera e propria lezione di country music: complimenti.

Capitol 31330 (New Country, 2001)

Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 77, 2001

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