Gemma Hayes – Night On My Side cover album

Diciamo subito che questo disco tiene fede al nome di battesimo della sua autrice: Gemma. La Hayes una giovane cantautrice che proviene dal piccolo villaggio irlandese di Ballyporeen e questo Night On My Side segna il suo reale debutto dopo due EP dello scorso anno che avevano preparato degnamente il terreno.
Terreno che la vede impegnata al canto e alla chitarra, lungo i meandri di dodici episodi che non lesinano emozioni. La cifra stilistica oscilla tra momenti folk rock e squarci elettrici che possono ricordare i momenti più ispidi della scena shoe-gaze. D’altronde questa dicotomia è anche l’arma vincente dell’album, ma caratteristica che la rende non assimilabile a nessuna collega, evitando inutili e fuorvianti paragoni con folksinger storiche e non.

Certo, la produzione affidata all’esperto Dave Fridmann aiuta, ma l’impressione è che Gemma non si nasconda dietro a trucchi di studio. Capacità di scrittura, attenzione alle dinamiche e una bella voce: queste in sintesi le sue qualità, necessarie per dar vita a momenti realmente intensi come la dolcemente pigra Ran For Miles, magia acustica di notevole caratura. E, sempre rimanendo in tema ballata, che dire del feeling traditional che trasuda da Over & Over? Una sfida sinuosa, archi delicati e lamenti a guisa di backing vocal lanciano lampi di luce luminosissimi, perfetti ricami per una carezza che non scade mai nella semplice leziosaggine.
Let Good Thing Go e Lucky One (Bird Of Casadaga) sono trafitte invece dalle armonie dissonanti che fecero peculiare l’impasto chitarristico dei My Bloody Valentine, con, soprattutto nella seconda, distorsioni che arrivano a saturare completamente il suono, contraltare per la voce in punta di piedi della Hayes che procede impassibile attraverso il caos.

La preghiera di My God è il brano più semplice e profondo, I Wanna Stay, giocata sugli arpeggi e su un accompagnamento dimesso, fa le fusa fissando la temperatura su un rassicurante tepore, mentre Tear In My Side gioca con iterazione e senso dello spazio.
La linea di basso dalle ascendenze Cure di Back Of My Hand e il riff insinuante di Hanging Around non sono altro che la ciliegina sulla torta di questo Night On My Side.
Voto: 7,5
Perché: in perfetto equilibrio tra acustico ed elettrico fa sfoggio di maturità e bravura non comuni per una debuttante. Se il prossimo capitolo sarà persino migliore di questo le sue colleghe dovranno realmente preoccuparsi…

Source/Universal CDSOUR049 (Roots Rock, Singer Songwriter, 2002)

Andrea Ian Galli, fonte JAM n. 82, 2002

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