Halden Wofford & The Hi-Beams cover album

Il Colorado propone una sua scena country locale con i vari Honky-Tonk Hangovers, Marty Jones & the Pork Biolin’ Poor Boys, Denver Joe, Lois Lane’s Superband e via dicendo ed un’attenta analisi della stessa non può prescindere da Halden Wofford e dai suoi Hi-Beams.
Pur al loro album di esordio – omonimo – i nostri musicisti sono ben consci delle loro possibilità e lo dimostrano sia nei brani essenzialmente strumentali (Billings’ Bop è un colto esercizio di swing con tanto di fiati) che in quelli cantati.
Halden Wofford ricopre il ruolo di lead vocalist e suona l’acustica, mentre Bret Billings opera alla chitarra steel (con e senza pedaliera), all’armonica ed alle voci, Kevin Yost lavora di chitarre e mandolino, oltre a cantare, laddove Ben O’Connor e Justin Greenville rappresentano la sezione ritmica della band.

L’iniziale Bye Bye Baby fornisce subito un’idea precisa del sound della band: grande honky-tonk che pesca a piene mani dalla tradizione  di Hank Williams, Lefty Frizzell, George Jones fino a scomodare Bob Wills.
My Other Car’s An Appaloosa non manca di far sorridere nella sua ingenuità western, con la voce di Wofford davvero bella.
Yodelin’ Rhythm & Blues è in effetti un rockabilly molto vicino alla tradizione.
Penny In The Fountain vede la steel guitar sugli scudi e Long Gone affonda le sue radici nel filone delle ‘Broken Hearted Songs’ con un sound languido che sarebbe piaciuto ad Hank Williams Sr.
Little Sue rappresenta un potenziale cross-over fra gli Everly Brothers e la country music, New Lover’s Waltz si commenta loquacemente da sola, Roll On è un country-boogie stradaiolo, Let’s Make Believe richiama alla mente i classici country degli anni ’50, per chiudere con Just Don’t Care, dotata di un drive degno della migliore truck driving song.
I ragazzi hanno appena debuttato, ma meritano molta attenzione.

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 69, 2003

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