A.A.V.V. - The Horse Whisperer cover album

Ancora prima che il libro The Horse Whisperer (‘L’uomo che sussurrava ai cavalli’) fosse terminato Robert Redford ne acquistó i diritti per farne un film. Il libro ha avuto molto successo di pubblico (meno di critica) e si presta bene, come afferma il ‘cavaliere elettrico’, a descrivere il mondo dell’ultimo West.
Personalmente, ho trovato buona l’idea e le descrizioni dei paesaggi mentre mi sono sembrati piú deludenti lo sviluppo della trama ed un certo romanticismo un pó retorico. Ma non è detto, da un libro mediocre puó venir fuori un buon film.
La colonna sonora, per esempio, mi è proprio piaciuta: pervasa da una struggente melanconia, comprende 12 pezzi inediti di prima grandezza, quasi tutti delicatamente tristi, eseguiti in punta di piedi, fra originali, tradizionali e covers che, senza aver visto il film, mi hanno evocato le immagini del libro.
L’apertura è affidata a Dwight Yoakam, il quale ci propone una versione straordinaria di Cattle Call (Tex Owens 1943) speziato alla messicana dall’accordion di Skip Edwards.
Proseguiamo con le perle. Raoul Malo dei Mavericks, accompagnandosi con la chitarra esegue Dream River, un pezzo nuovo firmato da lui stesso e da Kostas: niente virtuosismi, niente macchina del fumo. Solo una voce seconda a nessuno ed un accompagnamento essenziale per un pezzo indovinato.

Il grande (e grosso) yodeler texano Don Walser riserva la sua traccia ad uno scoppiettante Big Balls In Cowtown accompagnato, fra gli altri, dal santone dello swing Ray Benson. Questo è l’unico pezzo veramente allegro della compilation e credo che nel film sará abbinato alle immagini della festa.
Non poteva mancare Don Edwards ( che tra parentesi reciterá una parte nel film) che insieme a Norman Blake ci delizia con una ballata triste e raffinata: Cowboy Love Song.
Iris De Ment ha un cognome che da noi suona male (Jorge Strunz suona peggio) ma, oltre ad essere una brava autrice, ha una vocina cosí old fashioned che sembra uscita da un vecchio film in bianco e nero. Il suo brano è la classica Whispering Pines (Howard Hausey 1958). Lei alla chitarra, un mandolino e un contrabbasso. Anche qui grandissima classe.

Quando ero bambino (early sixties) mi regalarono ‘L’epopea del Far West’ di Piero Pieroni con disco allegato e fu lí che ascoltai per la prima volta Red River Valley. Beh, da allora ne ho sentite migliaia di versioni, anche nelle orrende musichine del telefono della serie: “Attenda prego”, ma questa esecuzione di George Strait che chiude l’album mi fa accapponare la pelle ad ogni ascolto. Lentissima, appassionata, nostalgica, è emozione allo stato puro.
Gli altri artisti presenti sono: Allison Moorer, Lucinda Williams, Emmylou Harris, Gillian Welch, Steve Earle ed i Flatlanders. Il livello è sempre molto alto, fatta eccezione, almeno per me, per il gruppo di Lubbock, riunitosi per l’occasione.
Un pó che non ho mai sopportato la voce di Jimmie Dale Gilmore e un pó perchè il pezzo (South Wind Summer) somiglia troppo, anche nel testo, ad Hickory Wind.
A parte ció questo CD, The Horse Whisperer, è superaccomandato.

MCA D70025 (Country Acustico, Cowboy Music, Country & Western, Traditional Country, 1998)

Fabio Ragghianti, fonte Country Store n. 43, 1998

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